DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

20 Febbraio 2023

Violenze e paura, che succede a Firenze?

Il commento di MARCELLO MANCINI.

AGIPRESS – Due morti per strada. Baby gang a Rifredi. Aggressioni politiche davanti a due scuole. Firenze è una città di pace e di solidarietà . Non accetta né riesce a gestire la prevaricazione e la violenza. Rimane spiazzata, oltre che indignata, quando si trova ad essere teatro di episodi dai quali non sa difendersi perché ne è sopraffatta. Come in questi giorni. Che cosa sta succedendo fra i nostri palazzi e i nostri monumenti? A Novoli c’è stata una lita fra clochard: uno è stato ucciso per strada dopo una lite, con un tombino. Un altro senza tetto è morto di freddo. Di fronte al liceo Michelangelo, alcuni militanti del movimento di estrema destra “Azione studentesca” hanno aggredito e picchiato due ragazzi: per questo sono state denunciate sei persone. A metà febbraio, un altro giovane è stato preso a cinghiate vicino a un’altra scuola della città , il Pascoli. A Rifredi, un quartiere è preda di una banda di giovani balordi (nordafricani?) che minacciano, picchiano e rapinano ragazzi indifesi, uno di loro era affetto da disturbi autistici. Ad alcuni hanno rubato il cellulare. La tecnica è più o meno la stessa: chiedono qualche moneta, poi portano via quello che trovano. Se capita di incontrarli alla fermata della tramvia, la drammatica scena si ripete.

Sono episodi diversi, non della stessa gravità , ma che non possono più essere catalogati come bravate. Qui si tratta di atti criminali, per i quali è necessario l’intervento della forza pubblica. Danno però la misura di un clima che non deve essere sottovalutato prima che sfugga irrimediabilmente di mano. C’è il preoccupante risvolto pseudo politico (Michelangelo e Pascoli), c’è l’aspetto sociale (i due clochard), c’è infine la difficoltà di integrazione. A Rifredi ha sede un centro di prima accoglienza nel quale convivono ragazzi che dovrebbero essere gestiti all’interno di un progetto di integrazione, che evidentemente non funziona come dovrebbe. Se centinaia di famiglie fiorentine sono ostaggio della paura, se avvertono il pericolo per i loro figli che devono essere scortati per andare a scuola, significa che i provvedimenti fin qui adottati non sono sufficienti. L’accoglienza è un valore primario, tuttavia non si può governare solo a parole e slogan. Il Comune ha annunciato il potenziamento di un sistema di video sorveglianza e il rafforzamento del controllo nelle strade e in prossimità delle scuole, deve però esserci la consapevolezza che dopo aver affrontato l’emergenza, bisogna adottare delle decisioni strutturali. Perché è chiaro che i minori ospitati nel centro non possono essere abbandonati, lasciati alle loro istintive scorribande, ed è altrettanto evidente che gli operatori sociali fin qui utilizzati non bastano a frenare il fenomeno.

E’ un problema che non bisogna aver paura di affrontare. Firenze non può sottrarsi. Se a livello nazionale non si riescono ad adottare strumenti che fermino questa invasione di disperati, il fronte si sposta inevitabilmente a livello territoriale: i cittadini si rivolgono al presidio più immediato, che è quello dell’ amministrazione locale che ha il dovere di garantire la loro sicurezza. Senza titubanze, ben sapendo che le responsabilità partono da molto lontano ma non per questo possono essere evitate. E’ un momento storico molto complicato. Ma solo intervenendo subito e con energia si può sperare di non esserne travolti. AGIPRESS

di MARCELLO MANCINI

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