AGIPRESS – In Toscana sono tante le donne che chiamano anche il 112, il numero unico europeo per le emergenze, per chiedere aiuto o denunciare violenze. Qualcuna lo fa sfruttando la app Where Are U, che in situazioni di pericolo consente di attivare una chiamata muta e silenziosa o di inviare un messaggio su un chat. Da marzo fino a metà novembre 2023, ovvero da quando è partita la sperimentazione sulla tracciabilità delle richieste, sono state 1265 le chiamate prese in carico dalla centrale operativa 112 della Toscana, gestita dalla Asl Toscana Centro. Mediamente gli operatori in questi otto mesi hanno ricevuto ogni giorno almeno cinque telefonate che sono state identificate come un immediato bisogno di soccorso per maltrattamenti in corso o già subiti. E’ dal 2020 che il Numero unico europeo 112 è attivo anche per questo tipo di emergenze e settimanalmente gli operatori aggiornano la loro formazione per migliorare la presa in carico delle richieste più delicate. Tra le vittime che hanno chiamato il 112 più del 90 per cento sono donne, nel 60 per cento di nazionalità italiana. Il 63 per cento delle volte chi chiama lo fa in presenza del “carnefice”, nel 70 per cento dei casi dalla propria abitazione. Il 7 per cento delle telefonate riguarda uomini che chiedono aiuto. Oltre la metà delle richieste di soccorso sono inoltrate alle forze dell’ordine.
Nel 2022 in Toscana si sono registrati ancora 5 femminicidi, che hanno fatto salire il drammatico bilancio degli ultimi 16 anni a 132, si sono superati i 2.100 accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti, e oltre tremila donne si sono rivolte nel corso dell’anno a un centro antiviolenza. Sono alcune delle cifre più drammatiche che emergono dal quindicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio sociale regionale su dati relativi al 2022. L’Osservatorio realizza il monitoraggio del fenomeno attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti dai nodi delle reti territoriali antiviolenza, a partire dai Centri Antiviolenza presenti sul territorio.
Il documento è stato presentato a Palazzo Strozzi Sacrati nell’ambito dell’iniziativa “Umanità è anche libertà “, una iniziativa realizzata nell’ambito de “La Toscana delle donne” alla presenza dell’assessora al sociale Serena Spinelli e dall’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in programma il 25 novembre. I dati evidenziano una crescita esponenziale del fenomeno: oltre ai casi citati dei centri violenza e di accesso tramite codice rosa, cresce il numero delle donne che si rivolgono ai consultori per casi di abuso o maltrattamento (sono state 810 nel 2022) e quelle che sono state ospitate in case rifugio. Con un pacchetto di misure da oltre 3 milioni e mezzo di euro, la Toscana rafforza l’azione per aiutare le donne inserite in percorsi di uscita dalla violenza a riconquistare la propria autonomia. Il nuovo pacchetto, finanziato grazie alle risorse dell’Fse+ 2021/2027, si articola in tre tipologie di intervento: sostegni alla formazione e alle politiche attive, contributi per l’occupabilità , incentivi per l’inserimento nel mercato del lavoro.
“Lanciamo un percorso di libertà , per far sentire alle donne che alla condizione in cui si trovano c’è un’alternativa”, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani presentando ai giornalisti le nuove misure. “Partiremo a livello sperimentale “ ha aggiunto – ma spero si possa consolidare perché vogliamo un intervento sempre più strutturato. L’obiettivo è incoraggiare le donne ad affrancarsi da quelle condizioni su cui poi si annida la violenza, attraverso strumenti per introdursi in un luogo di lavoro e altre garanzie economiche per avere il tempo e lo spazio per lavorare”. AGIPRESS