Ricerche dimostrano che prevenzione funziona, soprattutto tra i giovani
AGIPRESS – FIRENZE – Contrastare il gioco d’azzardo mettendo in campo azioni e iniziative a più livelli tra cui informazione, prevenzione, formazione, ricerca, monitoraggio, per affrontare in maniera più decisa ed efficace un problema che ormai coinvolge sempre più persone. E’ quanto previsto dal Piano regionale toscano di contrasto al gioco d’azzardo patologico, da poco varato dalla giunta su proposta dell’assessore regionale al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi. Il Piano è stato valutato positivamente dal Ministero della salute, e prevede un impegno di oltre tre milioni: 3.158.995 euro. E proseguono gli incontri di confronto con tutte le realtà coinvolte nell’attuazione del piano: per questo si è riunita questa mattina la seduta dell’Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco presieduta dalla presidente Serena Spinelli. “La Toscana – ha detto – si dota di uno strumento effettivo per fermare la diffusione del gioco d’azzardo patologico. Un piano di contrasto che questa mattina nel corso della seduta con i referenti dei Comuni e gli operatori del settore, abbiamo approvato definitivamente”.
Lo studio del Cnr, commissionato dalla Regione Toscana e legato al progetto europeo Espad, sulla diffusione del gioco nella popolazione studentesca tra i 15 e i 19 anni, dimostra che le azioni di prevenzione messe in campo dal 2007 ad oggi hanno influito positivamente riducendo rischio e problematicità legate al gioco. Lo studio Ipsad, sempre del Cnr, sulla diffusione del gioco d’azzardo nella popolazione generale rivela che nel 2016 circa il 50 per cento delle persone residenti in Toscana ha giocato d’azzardo con una frequenza che può andare da una volta ogni tanto a più frequentemente. Di questo 50 per cento circa il 10 sviluppa delle problematicità .
“È necessario proseguire con un monitoraggio sempre più specifico – aggiunge Spinelli – in grado di leggere criticità territoriali e caratteristiche socio demografiche del fenomeno. Per questo come Osservatorio abbiamo chiesto alla Regione Toscana di insistere sul monitoraggio epidemiologico del gioco d’azzardo in Toscana con l’obiettivo di acquisire un quadro informativo di dettaglio territoriale, provinciale, in grado di analizzare: la diffusione del gioco, le caratteristiche socio demografiche, il comportamento di gioco, il grado di problematicità correlato, l’associazione tra comportamento di gioco e componenti socio demografiche, individuali, ambientali e comportamentali. Conoscere nello specifico gli elementi che caratterizzano la diffusione di questa piaga sociale in ogni singolo territorio è presupposto indispensabile affinché amministratori locali, aziende ospedaliere, associazione e tutte le realtà che operano nel settore possano individuare e attuare al meglio le azioni di contrasto”. Per questo sono previsti investimenti importanti nella prevenzione sia sul livello diagnostico terapeutico dei giocatori già patologici, sia sui vari progetti della società della salute e dalle zone distretto, che hanno come peculiarità quella di mettere in rete tutti i soggetti che operano sul territorio.
Ad illustrare l’iter che ha portato all’ambizioso piano, Arcangelo Alfano funzionario della Direzione Diritti Cittadinanza e Coesione Sociale della Regione Toscana, che ha spiegato anche come il programma preveda, tra le numerose azioni, una campagna di comunicazione su tutto il territorio regionale, una corposa formazione dentro e fuori le scuole, l’attivazione del numero verde regionale finalizzato all’informazione, prevenzione, ascolto e sostegno alle persone con problemi di GAP e ai loro familiari gestito dal centro di ascolto regionale.
Grande attenzione dunque sarà rivolta al mondo scolastico: sono previsti interventi di informazione e prevenzione con il coinvolgimento degli studenti e con le figure adulte di riferimento quali genitori e insegnanti in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e gli uffici scolastici territoriali e più in generale con la comunità di appartenenza. E ancora, azioni sperimentali di prevenzione di comunità del gioco d’azzardo con l’obiettivo di far crescere senso di responsabilità , competenze e senso di comunità da parte delle persone che vivono sul territorio ed in particolare nelle comunità di alcune aree urbane più esposte in termini di fragilità e vulnerabilità agli effetti della crisi economica; azioni di prevenzione rivolte al mondo degli adolescenti e ai loro familiari attraverso l’utilizzo dei social network; azioni di formazione con il coinvolgimento dei competenti servizi per le dipendenze delle Aziende sanitarie toscane (SERD), l’Ordine dei Medici di Firenze e l’ANCI Toscana.
Agipress