AGIPRESS – ROMA – Domenica 10 novembre si terrà la terza edizione di “Coltiviamo la Cultura: Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche”, un evento promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane per attirare l’attenzione su due delle principali risorse del nostro territorio nazionale: cultura e agricoltura. Si tratta di beni non delocalizzabili il cui sostegno è strategico per lo sviluppo del Paese e delle sue aree interne in particolare. La Festa dell’Agricoltura rappresenta un’occasione unica per approfondire le numerose sfaccettature di questo legame e per questo motivo le dimore storiche apriranno le loro porte per consentire al pubblico di conoscere questo legame e tracciarne i possibili sviluppi. Quest’anno l’evento vedrà protagoniste tutte le dimore associate che hanno un’azienda agricola al loro interno o che possano ospitare produttori esterni del proprio territorio. Saranno 11 le regioni coinvolte in questa terza edizione, il cui obiettivo è quello di consolidare questa tradizione rendendola ogni anno più ricca di contenuti nella speranza che l’impegno dei proprietari si concretizzi anche in una rinnovata e sempre più consapevole sensibilità del pubblico nei confronti del ruolo delle dimore nel panorama storico e culturale italiano. La Giornata propone un’ampia scelta di esperienze nelle varie dimore, dall’esposizione, degustazione e vendita di prodotti agricoli a workshop, laboratori e conferenze a tema, insieme all’esclusiva possibilità di visitare gli spazi interni dei Beni coinvolti anche in compagnia dei proprietari. Le dimore storiche costituiscono una gemma del patrimonio italiano e il fulcro di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. Soprattutto nei piccoli comuni rappresentano un vero e proprio motore trainante per l’economia delle aree interne, da cui traggono beneficio numerose filiere, prime tra tutte quella turistica e quella agricola. A dimostrazione del nesso tra patrimonio culturale e produzione enogastronomica basti pensare che il 34% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica. Alessandro Calvi di Bergolo, Consigliere Nazionale A.D.S.I. e promotore dell’iniziativa, ha dichiarato: “Le nostre dimore costituiscono un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. La metà di questi immobili si trova in piccoli Comuni e oltre il 30% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica. Quest’anno abbiamo riscontrato un interesse crescente da parte di tutti i Soci con una notevole adesione finale, specie considerando la grande eterogeneità delle strutture associate e dei prodotti agroalimentari del territorio italiano. Un plauso va allo sforzo dei proprietari aderenti nella ricerca delle aziende ospiti e per aver ricreato quel connubio storico tra dimore e realtà agricole che ha definito le tradizioni rurali del nostro Paese”.