AGIPRESS – Ci sono gesti che parlano. Ci sono gesti che raccontano la persona. Ci sono gesti che, anche se compiuti in pochi secondi, restano nel tempo. Si fermano e si fissano. E’ da poco terminata la partita che vale il pass per la Serie A, tra Cagliari e Bari, quando il tecnico rossoblù si rivolge ai propri tifosi, invitandoli a rispettare gli avversari. A “tifare per ” e “non tifare contro”. Un gesto semplice, che è straordinario, proprio per la sua rarità . Claudio Ranieri alla fine del match va sotto la curva che ospita i sostenitori del Cagliari. “Non si fa cosଔ- si sbraccia per “rimproverarli”- gli avversari meritano un applauso.
Sir Ranieri ha dimostrato in più occasioni di essere un signore nella vita e in campo. Non nasconde le emozioni, le fa scorrere, come le lacrime che rigano il suo viso dopo il triplice fischio. Lacrime che ripercorrono una sua nuova impresa. Coraggiosa e memorabile. Un uomo d’altri tempi che crede nel rispetto e nei valori. “Qual è il segreto per allenare? Credo sia essere curiosi ed entrare nell’io del calciatore” – spiegò nel corso di un suo intervento in una Università , intrecciando i fili della sua vita al calcio. “Chi arriva nella vita è solo chi è tenace – disse – e chi sa cadere e poi rialzarsi”. Le telecamere sul rettangolo di gioco inquadrano le sue lacrime. Si fermano sulla bellezza delle emozioni che, in fin dei conti, non hanno età . AGIPRESS
di Gaia Simonetti