Il primo cittadino Cristian Menghetti: “A Palazzuolo sul Senio per la prima casa non c’è nulla da pagare”
AGIPRESS – PALAZZUOLO SUL SENIO (FI) – Tra Imu, Irpef e Tares i residenti e le attività di Palazzuolo sul Senio possono ritenersi tra i più fortunati, poiché le tariffe applicate sono decisamente inferiori a quelle che altri comuni sono stati costretti ad applicare. E’ quanto si legge in una nota del Sindaco del comune di confine Tosco – romagnolo Cristian Menghetti che fa il punto della situazione sulla mini-imu.
“L’ingarbugliata faccenda della mini Imu – afferma in Sindaco Menghetti – suscita dubbi e incertezze anche fra gli Italiani e in questi giorni, davanti al rincorrersi delle notizie nei notiziari e sulle pagine dei giornali nazionali, tanti ci sollecitano su questo tema e chiedono chiarimenti. Prima di tutto, ribadiamo che a Palazzuolo sul Senio per la prima casa non c’è nulla da pagare. Questo grazie alla scelta oculata, fatta nel febbraio del 2013, di non aumentare l’aliquota di base per l’abitazione principale, mantenendola allo 0,4%”.
La mini Imu, infatti, è prevista solo per tutti i Comuni in cui sono state aumentate le aliquote rispetto a quelle di base. “Non è stato facile – rimarca Menghetti – evitare un aumento della pressione tributaria, visto che per il nostro Comune, sulla base di questa aliquota, l’Imu sulla prima casa valeva circa 40.000 euro, che abbiamo compensato con tagli e risparmi sul bilancio del Comune. Discorso simile per i fabbricati produttivi, per i quali si è scelto di applicare il minimo del 7,6%, che rispetto all’applicazione del 10,6% ordinario è costato qualcosa come 25.000 euro. Inoltre a Palazzuolo sul Senio non è stata aumentata l’addizionale Irpef, rimasta allo 0,5% mentre molti comuni hanno dovuto alzarla fino allo 0,8% e Roma ha chiesto una deroga per arrivare addirittura al 1,0%”.
CONSIDERAZIONE POLITICA – “Quanti nei mesi scorsi hanno fatto strumentalmente polemiche nell’imposizione della Tares “ conclude il sindaco – oggi dovrebbero fare qualche confronto ed avere l’onestà intellettuale di riconoscere che rispetto ai residenti nei comuni limitrofi hanno risparmiato parecchi soldi. Questo – prosegue – grazie agli sforzi di un’Amministrazione che ha sfruttato a pieno i pochi margini di manovra concessi ai comuni ed ha risparmiato su tutto pur di mantenere basse le imposte in un momento difficile. Ma il problema fondamentale rimane che il governo nazionale taglia i trasferimenti ai comuni e li obbliga a fare da esattori per suo conto, fino a quando non si uscirà da questa logica suicida, le imposte locali saranno un problema per chi deve pagare e per chi deve applicare.
Agipress