10 anni dalla sua scomparsa.
AGIPRESS – FIRENZE – “Non esiste paura nel cuore di chi lotta”. Una frase scritta su uno striscione allo stadio Sinigaglia di Como. Una delle città come Firenze, Milano, Sambenedetto del Tronto, Pescara, Udine e Brescia dove il ricordo non si è mai spento. Racconta il coraggio di un “lottatore” e la sua lezione di vita. Racconta la passione di un giocatore che amava il calcio e le maglie delle “sue” squadre. Proprio oggi, dieci anni fa, la notizia della scomparsa di Stefano Borgonovo, fece il giro del mondo. C’è una frase che descrive, più di altre, il suo rapporto con il pallone, che aveva incontrato da bambino all’oratorio, su un campo dove prendono forma i sogni. “Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato o all’oratorio. Perchè io amo il calcio”. Diceva Stefano Borgonovo nel narrare la sua storia sportiva.
“E’ nato con il pallone al piede, aveva soltanto 10 anni quando fu segnalato al Como da un osservatore -si legge sul sito della Fondazione a lui intitolata- esordଠin Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982 con la maglia del Como contro l’Ascoli”. Poi altre esperienze di rilievo con altri club fino al 22 febbraio 1989, quando indossò la maglia azzurra con l’esordio in Nazionale. Conclusa l’attività di calciatore, dopo qualche anno Borgonovo tornò in campo per allenare le giovanili della sua squadra d’esordio. Successivamente si dedicò ai giovani calciatori, ai piccoli che inseguono il pallone e i sogni che corrono sul prato. Passa il tempo e non cancella il suo ricordo. Vive nella sua meravigliosa famiglia, vive in quel sorriso che non ha mai negato a nessuno e nei suoi occhi, che quando la malattia guadagnava terreno, che non hanno mai smesso di sorridere. AGIPRESS
di Gaia Simonetti