Fino al 20 settembre concorso aperto anche ai documentari. E con l’inizio dell’anno scolastico partono le iniziative nelle scuole
AGIPRESS – “Questo è un Festival che ha radici nel sociale e si affida a una giuria popolare per decretare i meritevoli”, dichiara il direttore artistico del VI Festival Italiano del Cinema Sociale Alessio Boni alla vigilia del suo incontro – venerdଠprossimo 13 settembre alle ore 15 – con i detenuti della casa circondariale di Arezzo che, grazie alla collaborazione del direttore Paolo Basco, partecipano da due anni alla giuria popolare della manifestazione organizzata e promossa da CESVOT-Centro Servizi Volontariato Toscana. “Parleremo di cinema – continua Boni – e di festival, di come lavora una giuria, ma anche di libertà , di diritti, dei temi che sono il cuore stesso del Festival”: Festival che quest’anno, grazie a un nuovo bando, apre il concorso anche ai documentari (scadenza 20 settembre – info www.festivalcinemasociale.it).
Quando il direttore artistico Alessio Boni avrà selezionato le pellicole finaliste, i detenuti – che non potranno assistere alle proiezioni pubbliche in programma nella settimana dal 17 al 24 novembre al Teatro Pietro Aretino – potranno vederle in carcere e, a maggioranza, esprimere il proprio voto per il miglior film e i migliori attori protagonisti, maschile e femminile, accompagnati nella visione e nella riflessione dai volontari del CESVOT di Arezzo.
Della giuria popolare – coordinata dall’Associazione The Dreamers – faranno parte, tra gli altri, anche studenti delle scuole superiori della città che, nelle prossime settimane, inizieranno il percorso di avvicinamento al Festival con proiezioni e discussioni collettive dei film finalisti.
Nelle scuole medie continua il lavoro, avviato negli anni scorsi, attorno al “dialogo generazionale” tra nonni e nipoti, con incontri aperti nei quali verranno proiettati brani di film vecchi e nuovi e stimolate le riflessioni di adulti e ragazzi su stili e contenuti degli uni e degli altri.
Le bambine i bambini delle scuole elementari verranno invece coinvolti attraverso pellicole di animazione su temi “sensibili”, dunque vicini a quelli del Festival, che – con gli insegnanti e i volontari di CESVOT – potranno mettere a fuoco e comprendere nella maniera più appropriata. L’obiettivo è di impegnare i bambini attorno a un tema di forte impatto sociale, perché realizzino – con la loro freschezza e spontaneità – uno spot video che sarà lanciato sulla rete.
Una classe dell’istituto d’arte “Piero della Francesca” sarà inoltre impegnata nella visione e selezione dei corti a sfondo sociale del parallelo concorso nazionale “C’è tutto un mondo intorno”, realizzati nelle scuole superiori di tutta Italia.
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