Il commento di Ranieri Razzante.
AGIPRESS – Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni. È l’art. 610 del codice penale, che viene contestato ai presunti attivisti (attivista è persona seria che, pacificamente, si batte per una giusta causa) che hanno “censurato” la Ministra della famiglia al Salone del libro. Si fa violenza anche senza botte o armi, ma impedendo l’espressione del pensiero. Cosଠhanno fatto gli attivisti di Ultima generazione, gli eco-terroristi che ci propongono una nuova forma di eversione alle regole della democrazia. Si sporcano e deturpano beni pubblici, pagati da tutti, costringendo gli italiani a “subire”, come recita l’art 610 stesso, costi e disagi.
È uno strano mondo. Politici e intellettuali schierati danno la colpa alla Ministra: è stata lei a “provocare” andando là¬, non chi l’ha osteggiata. E i nostri giovani d’assalto, terrore dei monumenti e dei beni della collettività ? Beh, loro danno la colpa a chi causa temporali e cambi di clima, cioè Dio – per chi ci crede – o la natura. C’è un problema di variazioni inusuali del clima? Certo, ma non le risolve un po’ di vernice nella Fontana di Trevi. Mi spiace, non saremo mai d’accordo. E non credo retorico rimandarvi, cari “contestatori”, ai nostri amici e fratelli emiliano-romagnoli, che contro la “violenza” della natura non hanno fatto proclami e chiacchiere a vuoto. Stanno spalando fango: aiutateli e aiutiamoci. Il resto non ha diritto di cittadinanza. AGIPRESS
Prof. Avv. Ranieri Razzante Docente di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio – Università di Bologna, Docente di Tecniche e regole della cybersecurity – Università Suor Orsola Benincasa, Direttore Centro di Ricerca su Sicurezza e Terrorismo.