DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

15 Marzo 2025

SEMPRE MENO NEVE: SEMPRE PIU’ IMPIANTI DI SCI CHIUDONO

AGIPRESS – Il rapporto di Legambiente lancia l’allarme sulla crisi ambientale e su quella del turismo invernale. Nel solo 2025 chiusi 265 impianti sciistici

La crisi climatica sta cambiando il volto delle montagne e delle vacanze invernali. Dalle Alpi agli Appennini nevica sempre menocolpendo duramente l’economia sciistica. Chiudono sempre più impianti. La conseguenza è che aumentano i banchi di innevamento artificiale con costi esorbitanti per la collettività, ma anche per gli ‘sciatori’. E’ quanto emerge dal rapporto di Legambiente “Nevediversa 2025, una nuova montagna è possibile?” Nella nostra penisola le strutture sciistiche non più funzionanti sono 265, un dato raddoppiatodal 2020 quando erano 132.

Le regioni più colpite sono il Piemonte con 76 impianti dismessi, la Lombardia (33), l’Abruzzo (31) e il Veneto (30). La crisi climatica colpisce quindi duramente:meno nevicate e temperature elevate,  il turismo invernale diventa alquanto costoso, quando non di lusso, a discapito del portafoglio e dell’ambiente. D’altra parte uno studio pubblicato su Nature, https://www.nature.com/articles/s41586-023-06794-y nel gennaio scorso, ha rilevato che nella maggior parte dell’emisfero settentrionale il manto nevoso si è ridotto negli ultimi 40 anni, e che perfino la Lapponia ne risente. E ne risente talmente tanto che già alcuni operatori turistici hanno iniziato ad annullare i viaggi nella ‘Casa di Babbo Natale’, dato che nelle condizioni date non si possono certo fare escursioni con slitte e motoslitte e meno che mai safari con le renne, le quali, oltretutto. non riescono più a estrarre dal ghiaccio i licheni di cui si nutrono. Ma anche  a casa nostra il cambiamento climatico sta seriamente colpendo l’economia turisticalegata alla montagna. Secondo il report di Legambiente a metà febbraio si è registrata una spesa di 2 milioni di euro per innevare le aree montane del bellunese, dall’inizio della stagione. Nel Sestriere, in Piemonte, in 4 anni la cifra spesa in neve artificiale ha superato i 10 milioni di euro. Questo contribuisce a elevare i costi della settimana bianca: una famiglia di 3 persone quest’anno spenderà in media 186 euro al giorno solo per accedere agli impianti di risalita e alle piste. Ma anche Federturismo illustra gli aumenti: Hotel (+5,1%) scuole di sci (+6,9%), servizi di ristorazione (+8,1%). A conti fatti, dagli esperti, un adulto arriva a spendere in media 1453 euro e una famiglia di tre persone (genitori più un figlio) spende circa 3720 euro. Inoltre va considerato che l’innevazione artificiale vuol dire usare più acqua ed energia, a scapito della sostenibilità. La crisi climatica sta avanzando a ritmi preoccupanti” sottolinea Stefano Ciafani, presidente di Legaìambiente, “La fusione dei ghiacciai da un lato, la diminuzione delle nevicate, ma anche la chiusura degli impianti insieme a quelli che faticano spesso a restare aperti, dall’altro, sono facce della stessa medaglia su cui va aperta una importante riflessione che deve essere accompagnata da interventi concreti”. Pensare il turismo invernale in chiave più sostenibile, avviando percorsi di governance tra istituzioni, comunità locali e realtà territoriali, replicando buone pratiche è la proposta di Legambiente per salvare ambiente e turismo. Agipress

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