AGIPRESS – ROMA – Non sono ancora disponibili dati definitivi sull’andamento delle operazioni della cosiddetta call veloce, una modalità che consente a chi è nelle graduatorie concorsuali o a esaurimento di una provincia di ottenere, a domanda, l’assunzione in una provincia diversa, qualora rimangano posti vacanti e disponibili una volta ultimate le normali operazioni di assunzione. Da quanto emerge nelle realtà di cui si conoscono gli esiti, sembrerebbe riproporsi quanto già accaduto negli anni scorsi, cioè un numero assai modesto di assunzioni. Cambia qualcosa, invece, per quanto riguarda una seconda call veloce, quella che riguarda solo i posti di sostegno e nella quale sono coinvolti i docenti specializzati inclusi nelle GPS di I fascia, da cui si può essere assunti con un contratto a tempo determinato ma che può essere trasformato, dopo un anno, in un rapporto di lavoro stabile. Ebbene, questa seconda procedura di call veloce, che viene proposta per la prima volta, sta facendo registrare una percentuale di assunzioni, rispetto alle disponibilità , decisamente più consistente.
“Attendiamo i dati definitivi, che il Ministero dovrebbe fornirci in settimana “ afferma la segretaria generale CISL Scuola Ivana Barbacci -, ma i segnali che arrivano dai territori ci confermano ancora una volta l’efficacia di una scelta, quella di assumere dalle GPS di I fascia oltreché dalle altre graduatorie concorsuali, grazie alla quale negli anni scorsi si è potuto in parte rimediare al colossale flop delle assunzioni. Una scelta che giustamente è stata riproposta in un recente decreto legge, anche se purtroppo soltanto per il sostegno. Per la CISL, come è noto, un sistema di reclutamento a due canali, uno dei quali costituito dalle graduatorie per le supplenze, dovrebbe avere carattere strutturale e riguardare ogni tipologia di cattedra, visto il conclamato fallimento di un sistema di reclutamento basato solo sui concorsi ordinari”.
A sostegno delle sue considerazioni la leader della CISL Scuola cita i dati di Milano: “Su 2.960 posti vacanti di sostegno, solo 3 (tre!) sono stati coperti dalle graduatorie concorsuali, mentre sono stati 710 quelli assegnati a docenti specializzati inseriti nelle GPS. A questi ora se ne aggiungono altri 343 provenienti da altre province col meccanismo della call veloce: mi sembrano numeri eloquenti. Anche in Emilia Romagna, ai numeri risibili della prima call veloce fanno riscontro quelli, molto più consistenti, delle assunzioni su sostegno da GPS di I fascia (coperti 1.041 posti sui 2.064 disponibili)”. “Sul sostegno “ prosegue Ivana Barbacci – occorre tuttavia fare di più anche per incrementare il numero dei docenti specializzati, di cui c’è forte carenza specie nelle regioni del nord, dove l’offerta di percorsi formativi da parte delle Università continua a essere insufficiente”. Barbacci accenna anche al tema del caro affitti, al centro delle cronache nei giorni scorsi, e in generale di un costo della vita talmente elevato in alcune aree territoriali da rivelarsi proibitivo per le retribuzioni di un docente neoassunto. “Non è certo un problema nuovo, anche se aggravato dalla ripresa inflattiva e da eccessi speculativi su cui credo che le istituzioni del territorio dovrebbero porre la dovuta attenzione. Certamente vi è un problema generale di rivalutazione delle retribuzioni, il rinnovo del contratto rappresenta un passo importante di un percorso che deve continuare. Resta il fatto che un sistema di reclutamento a due canali, esteso in modo strutturale a tutte le tipologie di posto, faciliterebbe le assunzioni dei docenti già inclusi nelle graduatorie attive su ogni territorio, senza bisogno di affidarsi a una mobilità territoriale che si rivela troppo spesso insostenibile”. AGIPRESS