DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

14 Novembre 2017

“Salviamo le chiocciole d’Italia”, un progetto per la conservazione di due specie di molluschi della Toscana

Promosso dall’associazione Friend of the Earth in collaborazione con il Museo di Scienza Naturale dell’Università di Firenze “La Specola”.

AGIPRESS – FIRENZE – Si è svolto il tour di presentazione del progetto “Salviamo le chiocciole d’Italia” promosso dall’associazione Friend of the Earth in collaborazione con il Museo di Scienza Naturale dell’Università di Firenze “La Specola” a cui hanno partecipato rappresentanti dei media locali e nazionali. Il tour ha toccato la città di Firenze e le località di Campagnatico e Massa Marittima (GR).

IL PROGETTO – Friend of the Earth, programma internazionale per la certificazione di prodotti da agricoltura e allevamento sostenibili, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze “La Specola” ha sviluppato un progetto di ricerca triennale per lo studio, la protezione e la conservazione di due specie di molluschi endemici della Toscana a rischio e a grave rischio di estinzione: la Melanopsis etrusca, presente nella sola Maremma, e la Xerosecta giustii, presente nella fascia ristretta delle Colline Metallifere grossetane. Salviamo le chiocciole d’Italia consiste in un insieme di azioni concrete da intraprendere su base triennale che comprendono: lo studio sulla variabilità genetica delle popolazioni relitte, l’approfondimento delle conoscenze sulla biologia delle due specie, l’avvio di allevamenti ex situ per la creazione di banche biologiche – esemplari della Melanopsis etrusca sono stati stabulati all’interno di vasche sperimentali presso l’Aquarium Mondo Marino di Massa Marittima (GR), mentre per la Xerosecta giustii è stato riprodotto un appezzamento pilota presso l’azienda di elicicoltura La lumaca maremmana di Campagnatico (GR) -, la protezione e la riqualificazione degli habitat caratteristici delle specie, l’organizzazione di eventi di educazione e di sensibilizzazione della cittadinanza, lo sviluppo di iniziative eco-compatibili per lo sviluppo del turismo e per la valorizzazione dei territori interessati (vedi il video del progetto qui).

PROTEGGERE SPECIE IN ESTINZIONE – “Stiamo portando avanti un lavoro pionieristico – ha detto Simone Cianfanelli del Museo “La Specola” e responsabile scientifico di Salviamo le chiocciole d’Italia – è forse la prima volta che sul territorio italiano ed europeo vengono create delle banche biologiche con lo scopo di proteggere e conservare specie di molluschi continentali a rischio di estinzione. Se questo tentativo andasse a buon fine come ci auguriamo, il metodo messo a punto potrebbe essere replicato per altre specie e in habitat diversi”. Paolo Bray, direttore di Friend of the Earth, durante il tour non ha mancato di sottolineare l’importanza e l’urgenza di unire le forze a salvaguardia della biodiversità : “L’Italia è campione di biodiversità anche in fatto di numero e varietà di gasteropodi presenti. Nella sola Toscana, tra Equi Terme e Bagni di Lucca, sono 4 su 6 le specie di chiocciole termali a rischio. Se il loro habitat venisse distrutto definitivamente, queste specie, che si trovano solo in questo territorio, scomparirebbero dalla faccia della Terra. Friend of the Earth è onorata di sostenere l’Università di Firenze, ma si potrebbe fare molto di più. Uno dei motivi della distruzione degli habitat è la deviazione delle acque termali e il loro utilizzo nelle terme. Invitiamo le aziende del settore benessere, le amministrazioni locali e chiunque volesse ad unirsi a noi per supportarci nello studio e la protezione degli habitat fragili che rimangono da salvaguardare”.

LA TOSCANA – La Toscana non è l’unica regione d’Italia a ospitare specie di chiocciole in via di estinzione. Secondo i dati contenuti all’interno delle Liste Rosse dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), è noto che sono alcune decine le specie di gasteropodi, meglio noti come chiocciole, a rischio (Endangered) e a grave rischio di estinzione (Critically Endangered), sparse su tutto il territorio italiano. Le cause di minaccia sono molteplici: l’uso di pesticidi nocivi, l’urbanizzazione dilagante, la regimentazione degli argini, i prelievi idrici incontrollati o l’introduzione di specie aliene sono tutti fattori che insieme hanno provocato la graduale distruzione degli habitat. In alcuni casi, disastri naturali, cambiamenti climatici e prelievi a scopo di collezionismo hanno aggravato ancora di più il quadro generale.

AGIPRESS

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