DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

27 Dicembre 2024

SALE A 17,8 MILIARDI LO SPRECO ALIMENTARE

AGIPRESS – Lo sperpero delle famiglie equivale ad un controvalore di 9,6 miliardi di euro, ossia 92 euro a famiglia. A metterlo in evidenza è Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green, basandosi su dati primari raccolti dall’International Center for Social Research e sull’analisi dei dati di Waste Watcher International e dell’Ufficio Statistico dell’Unione Europea (Eurostat). Rispetto a 5 anni fa, secondo quanto emerge dalla ricerca realizzata da Ener2Crowd.com, il valore economico annuale dello spreco italiano è salito del 45,6%, con una media mensile di 30,6 euro a famiglia, un valore che si triplica però in questo periodo delle feste. «Ad andare in fumo è una somma di denaro ingente, che porta anche ad un’impennata del livello di inquinamento, perché ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce circa 4,5 tonnellate di CO2» sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde. «Uno studio pubblicato su Nature Food stima in addirittura 9,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente le emissioni globali da spreco di cibo, pari ad un terzo delle emissioni dell’intero sistema alimentare mondiale» aggiunge Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.com. Se ogni italiano dedicasse l’esatto valore dello spreco a progetti pensati per il progresso del Pianeta, questi rappresenterebbero un tesoretto che, considerando i molti investimenti al 10,50% lordi presenti sulla piattaforma Ener2Crowd.com, sarebbero in grado di generare un ritorno netto del 7,8% all’anno. Dopo appena 3 anni di investimenti mirati e sostenibili, lo spreco produrrebbe un beneficio effettivo del 25% per ogni singolo investitore ed un beneficio generale stimato intorno al 40%, includendo indotto e tasse, che rimangono comunque un sistema di ridistribuzione della ricchezza. «Tassi di crescita del genere sono introvabili anche in prodotti finanziari speculativi ad alto rischio e ciò dà una misura delle potenzialità di un’economia stabile riconvertita e partecipata verso il green» conclude Giorgio Mottironi.

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