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19 Marzo 2025

ROBERTO BOLLE BALLA TRA I QUADRI DI CARAVAGGIO

AGIPRESS – Metti una notte al museo: Roberto Bolle – tra esattamente una settimana compirà 50 anni – danza tra ben 22 dipinti di Caravaggio raccolti in una mostra unica a Palazzo Barberini in Roma. Le immagini, realizzate a notte fonda nel museo vuoto, sono straordinarie: il ballerino sembra fondersi letteralmente con il dipinto. Sono i primi passi di due progetti molto attesi che l’ Ėtoile sta per presentare. Il primo è la seconda edizione del programma televisivo “Viva la Danza” che andrà in onda il 29 aprile in prima serata su Rai1. Il secondo è l’opera intera di Mauro Bigonzetti, “Caravaggio” che Bolle ha deciso di portare per la prima volta in Italia e che, grazie al supporto del Ministero della Cultura e del Sovrintendente Carlo Fuortes, debutterà il 9 maggio a Firenze al Teatro del Maggio Fiorentino e poi al Teatro degli Arcimboldi dal 15 al 21 maggio. “Nell’edizione di quest’anno di Viva la Danza – ha dichiarato lo stesso Roberto Bolle – siamo riusciti a dare un bellissimo sviluppo al concetto di ‘danza diffusa’ che accompagna sempre i miei progetti. Oltre a questa incredibile sera in cui abbiamo fuso l’arte in movimento per eccellenza con quella sempiterna di Caravaggio, andremo anche a danzare tra i monumenti e il Teatro La Fenice a Venezia e poi a Verona. Quello di portare l’opera intera di Caravaggio di Bigonzetti in Italia, era un sogno che accarezzavo da tempo. Sono felice di esserci finalmente riuscito e ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato”. Il Sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi ha sottolineato in una nota stampa: “Grazie all’impegno di grandissime istituzioni culturali nazionali, ai loro direttori, a Roberto Bolle, alla Rai e al Ministero della Cultura siamo riusciti a portare a termine un lavoro bello e concreto. A dimostrazione che quando istituzioni e arti si mettono insieme, i progetti si accendono e tutti ne possono trarre beneficio”. Nelle immagini del programma si intravede la presenza del Primo Ballerino del Teatro alla Scala di Milano Timofej Andrjashenko del giovane critico d’arte Jacopo Veneziani.

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