DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

20 Dicembre 2016

Rischio sismico Toscana, 26 mln per interventi e messa in sicurezza edifici

La giunta reginale approva il Documento Operativo di Prevenzione Sismica

AGIPRESS – FIRENZE – Per difendersi dai terremoti in Toscana previsti 26 milioni e 570mila euro da programmare dal 2017 al 2020. Tanto vale il DOPS, il Documento Operativo di Prevenzione Sismica, appena approvato dalla giunta regionale che ha l’obiettivo di programmare le risorse disponibili per intervenire e mettere più in sicurezza gli edifici dal rischio terremoto. Il DOPS oltre a pianificare i finanziamenti su quattro anni, vuole riunire, sintetizzare, integrare e localizzare sul territorio tutti gli studi di microzonazione sismica, le indagini, verifiche e interventi di prevenzione sismica sugli edifici pubblici strategici e rilevanti (EPSR), con priorità per la zona sismica 2 (a medio-alta sismicità ). “Grazie al Documento Operativo che abbiamo appena approvato “ ha detto il presidente della regione Toscana Enrico Rossi – costruiremo un quadro conoscitivo unico e una programmazione complessiva e coerente. Sarà importante e necessario garantire il finanziamento costante e continuativo su un arco temporale ampio a vantaggio di una delle politiche sulle quali la Toscana sta investendo di più, la prevenzione del rischio sismico. Sono convinto che per contrastare la fragilità del nostro territorio la prevenzione rappresenti una vera e propria grande opera pubblica in grado di dare alla Toscana sicurezza, serenità e anche occupazione”.

LE RISORSE – 12 milioni e 430mila euro saranno destinati agli interventi di prevenzione sismica sugli Edifici pubblici strategici e rilevanti (ESPR) con priorità per la zona sismica 2. Si tratta, nello specifico, di interventi strutturali di adeguamento/miglioramento sismico i cui finanziamenti saranno attivati già a partire dalla prossima annualità . 1 milione e 152 mila euro per gli studi di microzonazione sismica e le analisi delle condizioni limite per l’emergenza: Gli studi di microzonazione consentono di pervenire alla valutazione della pericolosità sismica locale del territorio mediante indagini geologiche di dettaglio. E quindi stabilire e quantificare l’entità degli effetti locali (o di sito), cioè la possibilità che le caratteristiche geologiche e geotecniche locali e/o le condizioni topografiche locali possano “amplificare” lo scuotimento sismico, a seguito di un evento sismico. La Regione Toscana, a partire dal 1997 con il Progetto VEL prima e dopo il 2010 con i finanziamenti nazionali ha realizzato sul territorio 130 studi di Microzonazione Sismica (conclusi e/o in corso), su un totale di 239 Comuni (si escludono i comuni classificati a bassa sismicità ). Pertanto, ad oggi, quasi il 60% dei comuni in Toscana è dotato di Studi di Microzonazione Sismica. Tra l’altro, tali studi di MS, sono stati obbligatoriamente inseriti all’interno degli strumenti di pianificazione territoriale comunale, e pertanto costituiscono la base conoscitiva indispensabile per programmare ogni azione di pianificazione del territorio in ottica di prevenzione sismica. 4 milioni e 100mila euro per interventi sugli edifici pubblici scolastici “ Si tratta nello specifico della riattivazione di n.14 interventi che fanno riferimento ai finanziamenti nazionali di cui alla L.289/2002 (Piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici). 8 milioni e 850 mila euro per interventi di prevenzione sismica sugli edifici privati: si tratta di interventi strutturali di rafforzamento/riparazione locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati. Gli edifici oggetto di finanziamento sono quelli destinate ad uso residenziale o sede di attività commerciale, artigianale e produttiva. L’istruttoria per il nuovo bando e il successivo avvio dell’attività di programmazione sarà conclusa entro il 2017 dopodiché potranno partire i bandi emessi dai vari Comuni. Tale attività è finalizzata alla zona sismica 2 con una priorità (fino al 20% massimo della somma totale) per i Comuni della Valtiberina.

Agipress

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