Ora vanno rideterminati i criteri per stabilire le esenzioni e chiarita la questione tagli ai Comuni
AGIPRESS – FIRENZE – “Un risultato importante per i contribuenti e un gesto apprezzabile di buon senso, quello della decisione del Governo di rinviare il pagamento dell’Imu agricola e montana previsto per il prossimo 16 dicembre, ora però è necessario che il Governo chiarisca presto come coprire i tagli, che proprio in previsione del pagamento Imu, sono stati già effettuati ai Comuni lo scorso 28 novembre”. CosଠOreste Giurlani presidente di Uncem Toscana dopo la decisione del Governo di rinviare il pagamento Imu agricola e montana.
“Proprio in questi giorni abbiamo spiegato al Mef che la scadenza troppo ravvicinata stava mettendo in grandissima difficoltà Comuni, aziende e cittadini, e che i criteri adottati per determinare le esenzioni erano inappropriati”. Cosଠin una nota congiunta i deputati democratici Enrico Borghi, Massimo Fiorio e Walter Verini promotori di una lettera sottoscritta da numerosi parlamentari Pd nella quale si chiedeva al governo di adottare il provvedimento di rinvio del pagamento dell’Imu agricola sancito oggi. “Il governo – aggiungono – ha capito ed ha preso una decisione importante, prendendo tempo in vista di una modifica sostanziale del decreto. Fermo restando il fatto, ovviamente, che il saldo generale dei 350 milioni dovrà con ogni probabilità rimanere invariato, perché finanzia la quota parte a carico del settore agricolo per coprire il bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti. Come era negli accordi dello scorso giugno, che hanno preceduto il Decreto 66/2014. La decisione assunta dal governo di modificare le modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relative all’Imu agricola nei terreni montani, con l’obiettivo di rinviarne il pagamento stabilito per il 16 dicembre 2014 anche al fine di rivedere i criteri applicativi, comunicato oggi dal sottosegretario Baretta al Parlamento, è una scelta positiva da parte del Governo, che va nel senso della lettera che circa 150 deputati democratici hanno indirizzato al premier e al ministro Padoan e che dà risposte chiare ai contribuenti. Ora, al fine di giungere ad una soluzione tecnica che possa essere equa ed efficace, si apra un confronto vero nel merito, partendo dal presupposto che le misure fiscali devono essere figlie della politica e non affidate ad una pura logica ragionieristica. In tal senso, occorre lavorare affidando il valore del cespite fiscale non ad una logica altimetrica, ma ad una logica di progressività e di equilibrata redistribuzione dei redditi in maniera tale da promuovere in montagna l’unica, vera grande riforma che serve, ovvero la ricomposizione fondiaria dalla quale possono discendere veri gettiti fiscali”.
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