DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

28 Gennaio 2015

RIFORMA PA – Preoccupazione per assorbimento Corpo Forestale dello Stato nella Polizia

1400 lavoratori a rischio, si chiede maggiore chiarezza da parte del Governo e della stessa amministrazione

AGIPRESS – ROMA – “La delega alla riforma della Pubblica Amministrazione sembra non poter prescindere dall’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nel Ministero degli Interni, questo vuol dire che la riduzione del numero dei Corpi di Polizia Civili dello Stato non produrrà la tanto discussa razionalizzazione delle risorse attuali perché non verranno eliminate le sovrapposizioni e duplicazioni”. Cosଠin una nota il Corpo Forestale dello Stato che aggiunge: “Andare avanti con le riforme è un argomento prioritario, ma la fretta può essere cattiva consigliera ed è questa la sensazione che si sta facendo strada all’interno della riforma sulla Pubblica Amministrazione. Assorbire il Corpo Forestale nella Polizia di Stato significherebbe duplicare i presidi sul territorio, senza stabilire i limiti delle specifiche competenze si genererebbero sovrapposizioni difficilmente utili ai cittadini”.

1400 LAVORATORI A RISCHIO – “La soluzione più realistica – continua la nota – sarebbe procedere progressivamente con il rafforzamento delle singole specificità , pensare ad esempio ad un’unica Polizia Ambientale, aggregando al Corpo Forestale, tutti quei soggetti, polizie provinciali, corpi forestali delle regioni autonome e delle provincie a statuto speciale, personale della repressione frodi del Ministero delle Politiche Agricole, che attualmente operano in questo settore autonomamente e senza alcun tipo di coordinamento. Prima di tutto questo, il Ministro Madia e il Ministro Martina, espressione del Governo Renzi, dovrebbero occuparsi dei 1400 lavoratori, assunti con contratto privato L. 124/85, che da oltre un trentennio aspettano di essere stabilizzati. Tutti operai a tempo indeterminato e determinato integrati e professionalizzati all’interno del Corpo Forestale che oggi, in virtù di una scellerata e frettolosa riforma, rischiano di tornare a casa. Abbiamo bisogno di risposte chiare per tutti i lavoratori del Corpo forestale dello Stato, non soltanto per i dirigenti. Nessuno si è degnato di tranquillizzare 1.400 famiglie che da decenni lavorano con un contratto di tipo privato in un amministrazione pubblica, nonostante già nel 2007 la funzione pubblica consigliasse di stabilizzarli inserendoli nei ruoli. Lavoratori che svolgono compiti importanti come quello di collaborare alla gestione amministrativa e alla tutela della biodiversità nelle Riserve Naturali dello Stato. Al contrario proprio ieri il Consiglio di Amministrazione si è riunito per nominare nuovi Dirigenti Superiori, come se non fossero sufficienti quelli già esistenti. Qual è la razionalizzazione e quali sono i risparmi che ha in mente di perseguire questo Governo? “.

Agipress

ARTICOLI CORRELATI
Torna in alto