DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

19 Giugno 2024

Ricchi inquinano, ma possono facilmente rimediare e guadagnarci

AGIPRESS – «Eppure investendo solo il 4,6% della loro ricchezza finanziaria (circa 40 mila euro procapite annui) in prodotti e soluzioni certificate ESG possono annullare la loro impronta carbonica e portare il Paese a traguardare oltre il 50% degli obiettivi di transizione sostenibile al 2030» spiegano gli analisti di Ener2Crowd, la piattaforma ed app per gli investimenti sostenibili tra le primissime in Italia ad essere autorizzate dalla CONSOB.

«Il 10% della popolazione italiana più ricca, che detiene il 54% della ricchezza finanziaria totale del nostro Paese pari a circa 5 mila miliardi di euro, è responsabile di circa 10 miliardi di euro all’anno di possibili “loss&damage“ legati alle emissioni di CO2» sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).

«Eppure —prosegue Mottironi— investendo anche solo il 4,6% della propria ricchezza finanziaria ogni anno, quindi circa 40 mila euro procapite per un totale di 227 miliardi di euro, in prodotti e soluzioni certificate ESG si può annullare la propria impronta carbonica e di colpo portare il Paese a traguardare oltre il 50% degli obiettivi di transizione sostenibile al 2030».

«Questo beneficio collettivo però non viene da solo: ci sono anche importanti margini di rendimento» aggiunge Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd specializzata in finanza alternativa. In virtù del concetto di “greenium”, ovvero della disponibilità di chi raccoglie fondi per progetti ad impatto positivo su ambiente e territorio di pagare un rendimento maggiore a parità di rischio, oggi le imprese sono disposte ad offrire rendimenti che vanno dal 9% al 10,5% lordo annuo agli investitori intenzionati a sostenere tramite debito, in particolare tramite i servizi di crowdinvesting, i loro progetti per la riduzione delle emissioni di CO2. Progetti che rispetto al resto del mercato hanno due vantaggi: un profilo di rischio inferiore in quanto non legati a fenomeni speculativi (molto più soggetti a volatilità ed incertezza) e la possibilità di rivalersi sempre nei confronti dell’impresa in caso di mancato pagamento, procedura assolutamente impossibile nel caso di investimenti azionari o obbligazionari di altra natura. Questo valore ambientale, sociale ed economico, Ener2Crowd vuole trasferirlo anche ai più ricchi, agli HNWI, per i quali “investire in modo sostenibile” può essere l’opportunità di fare la cosa giusta, testimoniando il ruolo positivo che possono avere, anche in relazione ai loro standard di vita e stili di consumo. Insomma, anche chi non vuole abbandonare le sue abitudini può compiere un’azione finanziaria in grado di bilanciare i suoi impatti in modo efficace ed incontestabile, andando a mitigare il “senso di colpa” di cui molto spesso vorrebbe liberarsi ma non sa come fare. Agipress

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