DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

6 Marzo 2025

Residui bellici, in media due bambini uccisi o feriti al giorno

AGIPRESS – In Siria almeno 188 bambine e bambini sono stati uccisi o feriti da mine e residuati bellici esplosivi negli ultimi tre mesi – una media di due al giorno – mentre più di un milione di persone torna alle proprie case. Ha dichiarato Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Dall’8 dicembre scorso, le mine e i residuati bellici esplosivi hanno causato almeno 628 vittime, due terzi in più del numero totale di vittime del 2023. Una vittima su tre è un bambino, oltre 60 quelli uccisi finora. Si stima che questo numero crescerà con l’aumento dei bambini che torneranno alle loro case, aiuteranno a curare i terreni agricoli, andranno in giro a procurarsi il cibo o giocheranno all’aperto, soprattutto se le condizioni meteorologiche continueranno a migliorare.
Secondo le Nazioni Unite, negli ultimi tre mesi in Siria, quasi 1,2 milioni di persone sono tornate nelle loro case, tra cui più di 885 mila sfollati interni. “Dopo 13 anni di conflitto, gran parte della Siria è disseminata di mine e residuati bellici esplosivi. Almeno 188 bambini sono stati uccisi o feriti in tre mesi, con una media di due al giorno. A mano a mano che le famiglie tornano alle proprie case, soprattutto nelle aree segnate dalla guerra, i bambini saranno sempre più esposti: mentre giocano, vanno a scuola e aiutano la famiglia a curare la terra, i rischi aumentano. Anche se il conflitto attivo può essersi placato, le conseguenze della guerra ricordano drammaticamente il suo impatto. L’ombra del conflitto incombe ancora sulla Siria: i bambini si trovano in una condizione di vulnerabilità mentre cercano di recuperare la loro infanzia. La comunità internazionale deve dare priorità alla protezione dei bambini e garantire che non siano più esposti ai rischi delle mine e di altri ordigni esplosivi” ha dichiarato Bujar Hoxha, Direttore di Save the Children in Siria.
I residuati bellici esplosivi restano una minaccia ereditata dai combattimenti e rappresentano un pericolo per i civili in tutto il Paese anche dopo la cessazione delle ostilità. I bambini, in particolare, sono più esposti agli ordigni inesplosi e alle mine terrestri a causa della scarsa consapevolezza del rischio e della loro elevata curiosità. Inoltre, il senso di relativa sicurezza ha portato a una maggiore mobilità tra i civili, in particolare tra gli sfollati, che ora si sentono sicuri di tornare nelle aree in cui le ostilità si sono attenuate. Save the Children chiede al Governo di transizione di accelerare gli sforzi e impegnarsi pienamente per la rimozione delle mine esistenti e degli ordigni inesplosi, nonché di adottare misure pratiche e immediate per ridurre il crescente impatto di questi esplosivi. L’Organizzazione chiede, inoltre, ai donatori internazionali di sostenere la fornitura e l’aumento delle attrezzature tecniche necessarie per la segnalazione e la bonifica degli ordigni inesplosi e delle mine, in modo che i bambini e le loro comunità siano consapevoli del rischio e in grado di mitigarlo in modo sicuro. Save the Children opera in Siria dal 2012 e sostiene le famiglie sfollate, sia direttamente che attraverso partner locali, distribuendo cibo, acqua e altre forniture essenziali. L’Organizzazione sostiene anche i centri per gli sfollati e una linea di assistenza per le famiglie.

Per sostenere l’attività di Save the Children in emergenza: https://dona-ora.savethechildren.it/donazione-fondo-emergenze/

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