AGIPRESS – 36,6 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore del business del turismo registrato nel nostro paese nel 2023 e che ha fatto del settore il motore dell’economia nazionale. Un risultato incoraggiante in gran parte dovuto al rapido sviluppo tecnologico che modifica tempi e modalità del viaggio. Lo dicono i dati della decima edizione dell’Osservatorio Travel Innovation della School of Management del Politecnico di Milano e dell’Osservatorio Business Travel svolta in collaborazione con il Center for Advanced Studies in Tourism (CAST) dell’Università di Bologna. Emerge che nel settore dei trasporti la crescita del 2023, pari a un valore di 23,8 miliardi di euro, è dipesa soprattutto dal boom dell’e-commerce che copre il 56 per cento del mercato turistico e il 70 per cento di quello dei trasporti.
La digitalizzazione che garantisce un accesso immediato, con possibilità di personalizzare le offerte, sta contribuendo in modo decisivo al successo del turismo, mentre la facilità con cui è possibile creare “su misura” e con pochi clic il proprio viaggio rende l’esperienza indubbiamente attraente. La transizione digitale, tuttavia, non aiuta solo il settore del “fai da te” ma anche quello dei viaggi organizzati. Il ricorso all’innovazione tecnologica, infatti, consente anche agli intermediari come tour operator e agenzie di viaggio di migliorare la propria offerta di servizi e di conseguenza l’esperienza del cliente. Se il digitale è un fattore chiave alla base dei cambiamenti recenti e dei nuovi trend nel comparto turistico non lo è da meno la sostenibilità. Tra le tendenze in aumento c’è l’interesse per viaggi all’aperto, a contatto con l’ambiente, alla ricerca di un rapporto con la natura autentico e coinvolgente. Si tratta di un fattore a cui prestano attenzione le aziende, sempre più consapevoli nella programmazione dei viaggi d’affari dell’impatto ambientale degli spostamenti dei loro dipendenti o dirigenti e quindi sempre più alla ricerca di opzioni “green”.
Il trend del 2023 – Secondo i dati del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti il 2023 ha registrato 445,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive in aumento del +8,1 per cento rispetto all’anno precedente. Numeri per la prima volta con dati superiori al periodo antecedente la pandemia per un totale di circa 8,6 milioni di presenze turistiche in più rispetto al 2019. La presenza nelle strutture alberghiere è cresciuta del +9,3 per cento con 276,2 milioni di presenze turistiche, mentre in quelle extralberghiere del +6,1 per cento con 169,1 milioni di pernottamenti. Riguardo le destinazioni di preferenza, le più gettonate sono state le regioni del Nord Ovest (+11,7 per cento) e del Centro (+10,4 per cento) con una crescita di oltre due punti percentuali rispetto alla media. Quanto alla tipologia di vacanza, sebbene tutti i comparti registrino aumenti della domanda turistica tra i più apprezzati ci sono stati i centri d’arte (+11,4 per cento) e la montagna (+11 per cento), seguiti dalle aree rurali (+10,3 per cento) e zone termali (+10,2 per cento). Buoni i risultati conseguiti dalle località lacustri (+9,6 per cento), mentre è andato in controtendenza il settore balneare che ha riportato la crescita più bassa dei flussi turistici (+3 per cento), soprattutto a causa della flessione della domanda interna. A trainare la domanda è stato l’incremento degli stranieri a dimostrazione che la promozione sui mercati esteri è fondamentale, mentre il mercato italiano risulta piuttosto debole, complice l’erosione del potere d’acquisto e l’aumento del costo del denaro.
Le previsioni per il 2024 – Sulle aspettative delle imprese ricettive per il primo trimestre 2024, emerge qualche elemento di incertezza: per quasi il 60 per cento degli intervistati la prima parte dell’anno dovrebbe caratterizzarsi con un trend di stabilità (nel primo trimestre 2023 la crescita media della domanda ha raggiunto il +30%). Il restante 40 per cento, invece, è diviso tra una metà che attende un incremento dei flussi e il restante che prevede un decremento dei flussi turistici. Gli imprenditori delle località marine aree rurali e di collina sono i più preoccupati, mentre sono più ottimisti quelli delle città e centri d’arte. L’incertezza del contesto internazionale con la precaria situazione geopolitica con due guerre aperte in Ucraina e in Medio Oriente, le economie instabili degli Stati Uniti e della Cina, la crescita economica lenta e l’inflazione nell’area europea aggiungono ulteriori sfide al nostro settore turistico condizionando la sua ripresa. Il turismo, insomma, si sta rivelando un settore resiliente e trainante, un pilastro dell’economia di tutto il Paese. Tuttavia, in un contesto mondiale complesso e in continua evoluzione, richiede sostegno e misure flessibili per garantire stabilità e crescita. Per l’anno in corso e quelli a venire è necessario un impegno più deciso nelle riforme e negli investimenti, con una visione trans-settoriale che getti le basi dell’innovazione e della crescita sostenibile. AGIPRESS
Pamela Preschern – Stradenuove