Dopo 25 anni dalla tragica notte, ancora dubbi non chiariti
AGIPRESS – ROMA – “Sono passati 25 anni dalla tragica notte del 10 aprile 1991, le incertezze, le incongruenze, i dubbi su uno dei più gravi incidenti della marineria civile italiana non sono ancora stati chiariti. E rimane tuttora senza risposta la domanda di verità e giustizia delle famiglie delle 140 vittime. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul caso Moby Prince. “Fare finalmente luce sul drammatico incidente della Moby Prince – ha aggiunto – oltre che un dovere civile e istituzionale, è l’unico modo per onorare la memoria di quanti persero la vita a bordo e rispettare il dolore dei loro familiari. Memoria, verità e giustizia sono le istanze che saranno al centro delle iniziative organizzate per domenica, 25° anniversario della tragedia del traghetto Moby Prince, dall’associazione 140 e dal Comune di Livorno con la collaborazione della Regione Toscana e della Provincia. Fare piena luce su questa tragedia è l’obiettivo della Commissione parlamentare di inchiesta istituita al Senato in questa Legislatura e, a tal fine, sarebbe auspicabile che il nostro Governo si attivasse per sapere dagli Stati Uniti se esistono altri elementi di prova in grado di spiegare cosa accadde davvero al largo del porto di Livorno. Proprio questo chiedo con una mia interrogazione sul caso, la terza (n.4-00261), al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri della Difesa, degli Esteri e della Giustizia, rimasta senza risposta nonostante le ripetute sollecitazioni”.
“Sebbene la sentenza d’appello sullo scontro tra il traghetto di linea Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo – prosegue Realacci – imputi questa tragedia a nebbia ed errore umano, restano aperti molti dubbi e forti perplessità . Emersi anche nelle audizioni in Commissione Parlamentare di inchiesta e riaccesi da diversi articoli di stampa, dal documentario Centoquaranta – La strage dimenticata e da un dossier realizzato da un pool di periti per conto dei familiari delle vittime. Per fare chiarezza sulla tragedia della Moby Prince torno a chiedere ai ministri interrogati se intendano attivarsi presso il Governo degli Stati Uniti d’America per sapere se esistano le immagini e le registrazioni dei tracciati satellitari delle navi presenti nella rada del porto di Livorno, il 10 aprile 1991 e, nel caso, chiederne l’acquisizione. Allora, infine, la differenza enorme tra quanto sono stati costretti a pagare gli armatori della Exxon Valdez per il disastro nel Golfo d’Alaska, che precedette di circa due anni quello davanti al porto di Livorno, e quelli della Moby Prince fu dovuta anche all’inadeguatezza delle nostre leggi. Inadeguatezza in parte risolta grazie all’approvazione della legge sugli ecoreati, che prevede i reati di inquinamento e disastro ambientali, e del Collegato Ambientale, che prevede una più forte tutela delle nostre acque dagli incidenti legati alle cosiddette carrette del mare”.
Agipress