AGIPRESS – Una speranza nel dramma. Forse solo un segnale. Però importante, di speranza. Perché l’ufficio postale aperto, con intorno disperazione e desolazione, ha rappresentato in quei momenti una sorta di ˜normalità ‘ alla quale aggrapparsi. Ecco il motivo per cui Cristina Tosi, direttrice della filiale di Tavola di Poste Italiane, ha fatto di tutto per non interrompere l’attività . L’ufficio non ha chiuso i battenti nemmeno un attimo. “Il primo giorno da molte strade non si passava – racconta Cristina Tosi -. Abbiamo fatto mille tentativi di raggiungere l’ufficio, cambiato mille volte itinerario. Volevamo arrivare a tutti i costi, sapendo bene che sarebbe stato qualcosa d’importante per la popolazione. E’ stato un viaggio durato più di tre ore. Lungo il percorso sono riuscita a recuperare in qualche modo due mie colleghe. C’erano i fiumi al posto di campi e strade. La fortuna ha voluto che l’acqua si fosse fermata a pochi metri dall’ufficio. Questo ci ha consentito di arrivare in qualche modo al traguardo”. Una volta aperto, il ˜premio’ è stato quello della felicità delle persone. “Sembra strano, ma ci aspettavano. Nel disastro dal quale eravamo circondati l’ufficio postale operativo, pur senza telefono e con ogni difficoltà immaginabile, rappresentava una speranza”. Altri uffici in zona, peraltro, sono risultati inagibili, con l’acqua arrivata ad un metro e mezzo dal soffitto. “Abbiamo toccato con mano tanta solidarietà . Molti ragazzi ci hanno chiesto, e ci chiedono ancora, se c’è bisogno di aiuto, di spalare fango. Allo stesso tempo, però, noi stessi siamo stati un punto di riferimento in mezzo a cumuli di macerie, frigoriferi, lavatrici ed elettrodomestici che hanno invaso le nostre strade. Peraltro la sera prima avevo io stessa aiutato i miei genitori, ottantenni, in difficoltà . E’ stata un’angoscia ed ancora non è finita. Però, tutto sommato, possiamo considerarci fortunati rispetto a tante persone che hanno perso tutto”. AGIPRESS