DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

29 Marzo 2013

Primavera, sinonimo di belle giornate e pollini

La primavera è la stagione più amata dagli italiani, ma anche la più temuta dal 20% dei sensibili ai pollini. DECALOGODELL’ALLERGICO

AGIPRESS – E’ il naso l’organo sovrano della primavera, percepisce infatti l’aria frizzante, i profumi e i primi piacevoli caldi, ma spesso è infastidito dai pollini liberati nell’aria dalle piante.

Primavera: per il 41% è una questione di ˜naso’!

Per gli italiani, sempre stando all’indagine Ipsos per Tempo, la Primavera ha il profumo dell’erba tagliata (43%) prima ancora che delle rose (25%) o delle primule (11%). Più in generale, per il campione intervistato, la Primavera è prima di tutto una questione di ˜naso’. Il 41% degli intervistati associa la stagione all’olfatto, prima ancora che alla vista (38%), al gusto (7%), all’udito (6%) o al tatto (5%).

˜Naso’, dunque, per via dei freschi odori che si liberano nell’aria, ma anche a causa del problema ˜allergie’, di cui soffrono circa 8 milioni di italiani.

Tra gli aspetti negativi della Primavera, l’indagine Ipsos per Tempo ha infatti evidenziato, subito dopo il ˜non sapere cosa mettersi’ (53%), un ˜aumento sensibile degli starnuti’ (42%) dovuti soprattutto ai primi pollini d’albero che compaiono proprio nei primi mesi dell’anno. Infine, sempre secondo la ricerca oltre l’aumento degli starnuti in primavera sono sempre più frequenti la spossatezza (38%), la sensazione di sentirsi grassi (11%), e anche un aumento della fame (9%).

Allergia ai pollini per il 20% degli italiani. I primi sintomi in Primavera!

I pollini che danno allergia sono quelli trasportati dal vento: provengono sia dalle erbe (erba codolina, erba canina, erba vetriola, ambrosia, ecc) sia da alberi e arbusti (cipresso, betulla, nocciolo, carpino, ontano, frassino, olivo ecc.). Le rilevazioni fatte da AIA rivelano che i pollini d’albero compaiono precocemente, già da gennaio infatti si ritrovano in aria i pollini di cipresso, che raggiungono concentrazioni rilevanti durante il mese di marzo in particolar modo in Toscana. Altri, come i pollini di Graminacee, sono presenti in maggio-giugno, la classica stagione dell’allergia, in molte regioni del Nord e Centro Italia. Altri ancora sono presenti anche nel periodo estivo, come i pollini di Parietaria (da maggio a settembre) soprattutto nelle regioni del Centro Sud. I pollini di Ulivo sono invece particolarmente presenti in maggio-giugno soprattutto in Puglia. In piena estate, l’assenzio e l’ambrosia, si ritrovano in aria in quasi tutte le regioni del Nord Italia, ma soprattutto in Lombardia, dalla metà di agosto a settembre inoltrato.

La stagionalità dei pollini varia a seconda dell’area geografica, della distanza dal mare o dai grandi laghi, dell’altitudine, delle condizioni meteo del momento e climatiche delle settimane o mesi precedenti. Per questo motivo è bene che l’allergico e il suo medico consultino i calendari dei pollini elaborati da AIA “ disponibili dal 21 Marzo anche sul sito di Tempo www.tempo.it – per conoscere con maggior precisione le concentrazioni in aria per periodo e per area geografica in base alle medie osservate negli anni precedenti.

Il ˜Decalogo dell’allergico’: regole semplici ed efficaci per prevenire, curarsi e difendersi.

Tra le tante iniziative sviluppate nell’ambito della Giornata del Polline, anche un utile decalogo diffuso da AIA, contenente regole semplici ma fondamentali, opportune per prevenire gli effetti nocivi del polline e delle spore fungine, siano essi liberi nell’aria che respiriamo o che si annidino nelle nostre case, negli ambienti di studio, di lavoro.

Eccolo illustrato di seguito:

1. Farsi spiegare chiaramente dal medico o dallo specialista il periodo di pollinazione di piante ed erbe al cui polline si è allergici. In questo modo si potrà programmare la propria attività all’aperto e la terapia preventiva e curativa da assumere.

2. Consultare regolarmente i calendari pollinici presenti in Internet o esposti nelle farmacie per la zona in cui si vive. Per eventuali spostamenti di lavoro o per le ferie assumere informazioni per la zona e per il periodo prescelto. Sarà cosଠpossibile programmare gli spostamenti scegliendo i periodi più idonei e avere con sé i farmaci per combattere i sintomi, ricordando che la fioritura in montagna oltre i 1000 metri è posticipata mediamente di 20-40 giorni.

3. Chi è allergico ai pollini d’albero (cipresso, betulla, nocciolo, faggio, ecc.) deve prestare attenzione soprattutto nei primi mesi dell’anno, evitando boschi e in genere le zone in cui siano presenti numerosi alberi.

4. Chi è allergico alle Graminacee dovrà evitare gli spazi extraurbani all’aperto da fine aprile a giugno-luglio. Chi è sensibilizzato alla Parietaria e ai pollini estivi (ambrosia, assenzio) dovrà prestare attenzione soprattutto nella tarda estate ai terreni incolti e agli edifici diroccati dove più facilmente si sviluppano queste erbe.

5. Meglio evitare le gite all’aperto nelle ore centrali della giornata soprattutto nei giorni di sole, con tempo asciutto e ventoso. Per eventuali passeggiate preferire le prime ore del mattino, la tarda serata.

6. Dopo la pioggia alcuni allergici si sentono meglio. Per altri invece, la rottura dei granuli pollinici con liberazione di frammenti più piccoli può provocare un peggioramento dei disturbi. Regolarsi secondo l’esperienza personale.

7. Limitare le attività all’aperto durante la stagione pollinica, soprattutto nelle giornate ventose: maggiore è la quantità di aria inalata, maggiore la quantità di polline che penetra nelle vie aeree. Nel periodo in cui i sintomi sono più accentuati non praticare attività fisica all’aperto, ma scegliere luoghi chiusi, come palestre, piscine coperte ecc. Non tagliare l’erba o rastrellare le foglie nel periodo in cui i pollini in aria sono più concentrati. Durante il taglio del fieno non sostare nelle vicinanze.

8. Tenere chiuse le finestre durante le ore centrali della giornata. Dormire preferibilmente con le finestre chiuse utilizzando il climatizzatore (quelli di ultima generazione sono dotati di filtri antipolline). Per il ricambio d’aria aprire le finestre nelle ore notturne o nelle primissime ore del mattino. Non stendere la biancheria all’aperto: i pollini possono restare attaccati ai tessuti bagnati.

9. In automobile tenere i finestrini chiusi. I climatizzatori d’auto dell’ultima generazione sono dotati di filtri antipolline che vanno periodicamente sostituiti. Anche sui mezzi pubblici come treni o pullman i finestrini dovrebbero restare chiusi: i pollini che entrano tendono ad accumularsi progressivamente.

10. In casa evitare le turbolenze (per es. azionare ventilatori o simili nelle stanze), per evitare di disperdere in aria i pollini depositati sul pavimento. Gli aspirapolvere in commercio negli ultimi anni sono dotati di filtri adeguati che vanno sostituiti secondo le istruzioni. I pollini possono attaccarsi ai capelli, per cui si consiglia di lavarli regolarmente.

Agipress

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