DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

28 Novembre 2022

Poche coppie donano il sangue del cordone ombelicale in Italia

Il Centro Nazionale Sangue rivela che il dato percentuale è ancora molto basso, solo il 2,5% del totale.

AGIPRESS – Le coppie che scelgono di donare il sangue del cordone ombelicale in Italia sono ancora poche. L’analisi dei dati, effettuata dal Centro Nazionale Sangue, rivela che, nonostante un andamento in termini assoluti che denota una lieve crescita, il dato percentuale è ancora molto basso. Secondo le rilevazioni del 2021 sono stati 250.980 i parti avvenuti nelle strutture attrezzate per la raccolta, mentre le donazioni di sangue cordonale sono state solo 6.277, ovvero il 2,5% del totale. Si tratta di una lieve ripresa rispetto al 2,1% registrato nel 2020. Siamo comunque ancora molto lontani dai livelli pre-Covid. Basti pensare che nel 2019 la percentuale di coppie che aveva scelto di donare il sangue cordonale era del 3,8%. Buoni segnali arrivano dai dati, seppure ancora parziali, del 2022. Tra gennaio e settembre le banche cordonali hanno registrato un aumento medio di circa il 2,3% della raccolta delle unità SCO donate a fini solidaristici. Un dato che, se confermato dalle rilevazioni definitive, potrebbe essere indicativo soprattutto in considerazione delle stime dell’Istat che prevedono un ulteriore calo della natalità dopo il record negativo registrato nel 2021, quando per la prima volta l’indice dei nuovi nati non ha superato le 400mila unità .

“La Giornata Mondiale del Sangue Cordonale celebrata di recente “ sottolinea la dottoressa Simonetta Pupella, responsabile dell’area tecnico sanitaria del Centro Nazionale Sangue “ rappresenta un’importante occasione per accendere i riflettori su una risorsa essenziale, che sta rivestendo un numero sempre maggiore di implicazioni cliniche, come quella derivante dall’uso di cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale. Questa giornata è un’occasione di raccordo tra contesto scientifico e mondo del volontariato associativo per continuare a progettare azioni congiunte di sensibilizzazione sull’importanza di una donazione che non ha perso di rilevanza scientifica ma che anzi continua a contribuire alla delineazione di nuove prospettive terapeutiche”. AGIPRESS

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