DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

30 Novembre 2022

Più arcobaleni a causa del riscaldamento climatico


AGIPRESS – I cambiamenti climatici colpiscono ogni regione del mondo, le calotte polari si sciolgono e si innalza il livello dei mari. In alcune parti i fenomeni meteorologici estremi e le piogge sono sempre più diffusi, altre invece, sono colpite da siccità e ondate di calore mai verificatesi prima. Indubbiamente tutte queste modifiche sono una minaccia molto grave e le loro conseguenze si ripercuotono costantemente sulla nostra vita. A volte però ci sono conseguenze inaspettate, come quella scoperta recentemente, alcuni ricercatori hanno analizzato gli effetti meno evidenti del cambiamento climatico. Hanno scoperto che da qui al 2100, in alcune parti del nostro pianeta, si verificherà un aumento, fino al 5%, di quello spettacolare fenomeno atmosferico che lascia sempre tutti a bocca aperta, ovvero l’arcobaleno.

Più arcobaleni, ma solo su isole e altopiani. Per la ricerca, pubblicata su Global Environment Change, il team americano si è avvalso di immagini raccolte dagli utenti del sito Flickr e dati climatici globali, li hanno studiati per realizzare un modello computerizzato in modo da avere previsioni a lungo termine. Hanno visto che circa il 21-34% delle aree terrestri avrà una diminuzione dei “giorni dell’arcobaleno”, invece nel restante 66-79% si verificherà un aumento. Le aree con popolazioni più ridotte, a quote più elevate e a latitudini più alte, noteranno maggiormente il beneficio dell’aumento complessivo degli arcobaleni. Altopiani, montagne, isole saranno perciò, i luoghi migliori in cui poter assistere a questo spettacolo meraviglioso. “Questo perché il terreno dell’isola solleva l’aria durante le brezze marine giornaliere, producendo rovesci localizzati circondati da cieli limpidi che lasciano entrare il Sole per produrre maestosi arcobaleni”, afferma lo scienziato atmosferico Steven Businger, dell’Università delle Hawaii a Manoa, che ha partecipato allo studio. Le aree molto popolate invece, più influenzate dallo smog, quelle in cui si prevedono più giorni di siccità e di precipitazioni complessive, dovrebbero vedere meno arcobaleni.

La relazione fra la natura e la condizione umana. Non soltanto la natura è influenzata dai cambiamenti climatici, muta, di pari passo con il clima, anche la nostra condizione sulla Terra. Il team sostiene infatti, che anche modifiche meno tangibili come queste debbano essere inserite nelle previsioni dei cambiamenti climatici, proprio per mettere in luce quanto potrebbe variare il mondo attorno a noi. Ecco perché è necessario, secondo gli autori, soffermare l’attenzione sulle aree del nostro pianeta che potrebbero condizionare il nostro benessere e il nostro senso di connessione con la natura: “Il cambiamento climatico genererà cambiamenti pervasivi in tutti gli aspetti dell’esperienza umana sulla Terra. I cambiamenti nelle parti intangibili del nostro ambiente “ come il suono e la luce “ fanno parte di questi cambiamenti e meritano maggiore attenzione da parte dei ricercatori”, afferma l’autrice principale Kimberly Carlson. (da stadenuove.net)

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