AGIPRESS – Sarà il sindaco di Figline e Incisa Valdarno Valerio Pianigiani a inaugurare domani il nuovo stabilimento di 2.500 metri quadri di Savini totalmente e unicamente dedicato alla produzione della Pinsa. I lavori di costruzione sono iniziati nel 2023 e hanno richiesto un investimento di oltre 7 milioni di euro. Ci lavoreranno 50 persone di cui 20 nuovi assunti. Da notare che dal 2019, nonostante il difficile periodo del Covid, in 5 anni il fatturato aziendale di Savini S.r.l. è raddoppiato. E per la Pinsa le previsioni sono molto incoraggianti: con questo nuovo stabilimento l’Azienda punta a raddoppiare l’attuale fatturato del prodotto Pinsa da 12 a 24 milioni di euro.
Attualmente Savini, realtà nella zona industriale del Porcellino – siamo alla periferia di San Giovanni Valdarno ma il Comune è quello di Figline e Incisa – conta una produzione totale annua di 11 milioni di chilogrammi di pane e Pinsa. Dal 2016 inoltre, è entrato a far parte della famiglia Savini anche il marchio Fiore 1827, Brand di Siena specializzato in dolci tipici della tradizione senese, che fra poco compirà 200 anni e che comprende nella sua preziosa gamma ben 4 prodotti IGP: i Cantuccini, i Ricciarelli, il Panforte Classico e il Panforte Nero. Oggi l’Azienda è una realtà di 11.500 mq coperti a Figline e Incisa Valdarno e 3.000 mq a Siena per la produzione. Nel 2024 il fatturato aziendale è stato di 38 milioni di euro con una crescita rispetto al 2023 dell’8%. Questo è soltanto un capitolo di una lunga storia d’amore che Gabriele Filippini ha per il proprio lavoro.
LA PINSA – Nel febbraio 2020, Savini aveva appena inaugurato il nuovo stabilimento per produrre baguette destinate alla grande distribuzione, ma esplode la pandemia e il mondo si ferma. La carica di Gabriele Filippini, al timone dell’azienda dal 1992, invece no: nella sua mente prende forma la Pinsa, un prodotto che in quell’anno si iniziava a vedere in alcune regioni di Italia in un suo nuovo formato, che oggi è diventato quello standard di prodotto conosciuto da tutti: per fare questo serviva un investimento importante che il CdA dell’Azienda faticava ad approvare, dato il momento storico, ma lui decide di andare avanti. Il mercato, nei mesi e anni a seguire, gli ha dato ragione: oggi per la sua lungimiranza e tenacia, la Pinsa è il primo prodotto aziendale per fatturato. Vale 12 milioni di euro l’anno ed è distribuita in tutta Italia, ma anche in Europa, specialmente in Svizzera e in Germania. Da questo importante traguardo è emersa la necessità di realizzare ad hoc un nuovo investimento, entrato in piena produzione all’inizio di questo mese di aprile, con una proiezione di fatturato di oltre 24 milioni di euro.
La Pinsa Savini è un prodotto di grande gusto e di alta digeribilità, che gli deriva dalle materie prime e dal particolare tipo di lavorazione a cui è sottoposta, ad opera degli esperti maestri pinsaioli. In primis, gli ingredienti. Tre farine: quella di grano tenero di tipo “0”, la farina di riso e la farina di soia. Ma un ruolo fondamentale lo gioca anche il processo di preparazione. L’impasto lievita in maniera naturale per oltre 48 ore per poi essere spezzato e lavorato a mano: dopo questa accurata serie di processi, tra cui una ulteriore lievitazione di almeno 3 ore nelle cassette, le pinse stese manualmente vengono poi precotte: ne esce una deliziosa base bianca.
“Un prodotto – afferma un entusiasta Gabriele Filippini – che è cresciuto tanto ma è destinato a una ulteriore grande crescita soprattutto per la sua alta digeribilità e idratazione rispetto ad altri prodotti”.
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