DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

30 Settembre 2020

Philip Morris Italia, chiesto il rinvio a giudizio gli ex manager per l’accusa di corruzione


AGIPRESS – FIRENZE – Il colosso del tabacco Philip Morris Italia rischia il processo. Secondo quanto riportato da “Il Fatto Quotidiano” il sostituto procuratore di Roma, Alberto Pioletti, avrebbe chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’azienda perché suoi manager e collaboratori sono stati accusati di aver tentato di corrompere alcuni dirigenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, allo scopo di ottenere informazioni riservate sui prezzi delle sigarette, sui concorrenti di mercato e sui possibili controlli amministrativi. Secondo le ricostruzioni della magistratura, riportate dal “Fatto”, sarebbe stato un collaboratore esterno della Philip Morris (Leo Checcaglini) a tessere i rapporti con i dirigenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, tra gennaio e luglio 2018. Le notizie acquisite, riporta il “Fatto Quotidiano, sarebbero poi state condivise con i vertici aziendali, a partire dall’ex presidente e Ad Eugenio Sidoli. Oltre a lui ne sarebbero stati a conoscenza i manager Gianluca Bellavista e Nicola Fogolin. Il prossimo 12 gennaio è stata fissata l’udienza preliminare. Adesso la Philip Morris Italia sta elaborando una memoria difensiva per dimostrare che l’ex consulente Checcaglini avrebbe agito per interesse personale e senza il mandato della società . Al “Fatto Quotidiano” la Società ha detto di riporre la “massima fiducia nel sistema giudiziario ed auspica un pronto accertamento dei fatti”, aggiungendo anche di ritenere le accuse infondate. “La società – si legge nelle dichiarazioni riportate dal Fatto – si difenderà in tutte le sedi opportune per provare la propria estraneità ai fatti contestati”.

AGIPRESS

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