AGIPRESS – Bastano otto giorni per concederci una vacanza vicina geograficamente (circa 4 ore d’aereo da Roma, con Royal Jordanian, la compagnia di bandiera, volo diretto) ma lontana nel tempo, in Giordania. Le distanze non sono eccessive, le strade buone (la guida è a sinistra), quasi tutti parlano inglese. Prima tappa Amman con la sua parte più antica e il mercato di frutta e verdura di Souk el-Kodra, ma anche con i quartieri moderni come è The Boulevard, un’area pedonale con grattacieli, negozi, ristoranti. Da vedere la Cittadella (jabal al- AQal’a) il cuore più antico, con resti di edifici dell’ epoca romana, bizantina e omayyade, tra i quali spiccano il Tempio di Ercole, il Palazzo degli Omayyadi e vicina una chiesa bizantina. Dalla Cittadella si ha un bel panorama della città e del teatro Romano, che poteva contenere 6mila persone, con vicino un teatro più piccolo da 500 posti che oggi ospita concerti. Pranzi e cene tipiche da Sufra Restaurant ( Rainbow Street) e Wispers Restaurant (Suleiman Al Hadeedi), e per dormire, il Radisson Blue Amman Hotel è un elegante 5 stelle dalle grandi camere.
As- Salt un inno alla convivenza – A 30 km da Amman merita una visita As-Salt, già capitale nel 1922, patrimonio dell’ Unesco che l’ha definita “città della tolleranza e di ospitalità urbana” per l’antica convivenza tra cristiani e musulmani. Qui ammiriamo case in stile locale e neocoloniale, in arenaria gialla con le finestre ad arco e porte di legno. Da vedere il Palazzo di Abu Jaber del XIX secolo, che oggi è sede di un Museo sulla storia della città.
Umm Qais e il commercio del grano – A 117 km da Amman si trova Umm Qais (l’antica Gadara), sito archeologico che si affaccia su un panorama suggestivo, di fronte al lago di Tiberiade, e si vedono i monti di Nazareth, le alture di Golan, il Giordano. La città, fondata dai Tolomei dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., fu importante per il commercio del grano. Vi sono i resti della Basilica, quelli di una chiesa bizantina, del teatro, del decumano massimo, e l’ex residenza del governatore ottomano oggi sede di un piccolo museo.
Jerash, capolavoro dei Romani – A meno di un’ora d’auto da Amman troviamo Jerash, l’antica Gerasa, che fu al culmine della ricchezza nel 64 a.C quando fu conquistata da Pompeo passando alla Repubblica Romana. Troviamo l’imponente Arco di Adriano del 129-130 d.C., l’ ippodromo costruito fra il I e il III secolo, il Tempio di Zeus del 162 d.C., l’anfiteatro del 90 d.C. ,la grandiosa piazza ovale di forma ellittica circondata da colonne ioniche, il cardo massimo lungo 800 metri, fiancheggiato dal tempio di Bacco, il Ninfeo, il tempio di Diana o Artemide, e le terme. Conviene prendersi tempo per assaporarne l’atmosfera un po’ magica,
con gli affettuosi gatti che si aggirano fra le rovine.
Da Mabada ai mosaici al Monte Nebo – A 34 km a sud di Amman ecco il Monte Nebo (817 m. slm), da dove Mosè scorse quella Terra Promessa che non raggiunse mai e anche noi vediamo in lontananza le montagne da Hebron a Nablus, Jebel Ousha e le pendici meridionali del Wadi Zarqa, e Betlemme, Gerusalemme, il passo di Gerico. II frati Francescani curano la basilica bizantina del IV secolo con gli splendidi mosaici. Ci sono anche una stele dell’artista Vincenzo Bianchi, che raffigura i profeti dell’Antico Testamento, e la Croce Serpentina, dello scultore Gian Paolo Fantoni. La vicina Mabada è famosa per i mosaici bizantini come quelli della Chiesa Ortodossa di San Giorgio, con la Mappa di Madaba, del VI secolo, che è la più antica raffigurazione Terra Santa, con 150 località rappresentate con le piccole tessere dei mosaici. A circa 30 km a sud-est di Madaba, in un paesaggio brullo e senza tempo, ecco Umm Al-Rasas, patrimonio Unesco, con il complesso di Santo Stefano dagli splendidi mosaici pavimentali, voluti nel 586 dal vescovo Sergio di Madaba (576-603).
Petra, non solo Indiana Jones – A circa 250 chilometri a sud da Amman, lungo la Strada dei Re, fra le montagne del Wadi Araba si nasconde Petra, patrimonio UNESCO e una delle nuove Sette Meraviglie del Mondo. Fondata nel VI secolo dai Nabatei, in parte costruita e in parte scavata nella roccia, ha aumentato la sua popolarità quando vi sono state girate scene di “Indiana Jones e l’ultima crociata”, il celeberrimo film del 1989 con Harrison Ford. E’ suggestivo percorrere il siq ( si può fare anche a bordo di aiuto elettriche o cavalli), lo stretto passaggio in un canyon lungo circa 1,5 km con pareti alte 80 metri, per arrivare al “Tesoro del Faraone”, monumento funerario dall’imponente facciata. I Nabatei prosperarono coi commerci e Petra era sulla via di incenso, mirra, spezie. In declino dopo l’ VIII secolo, danneggiata da terremoti, fu dimenticata e riscoperta dallo svizzero Johann Ludwig Burckhard nel 1812, poi nel 1929 ci fu la prima missione archeologica inglese. Oggi incontriamo monumenti (sono circa 800), templi, un teatro da 8mila posti, chiese romane e bizantine, la Strada delle Colonne. Se si ha voglia di percorrere 850 scalini irregolari scavati nella roccia, si arriva a un altro capolavoro, Al Deir, il Monastero. Per visitare Patre occorrono scarpe comode perché si percorrono circa 15 km senza accorgercene, ma se viene appetito c’è Basin Restaurant, un ottimo self service con specialità locali. Da Petra il Back Route Trail, un sentiero di 12,6 chilometri, porta a Piccola Petra, altro interessante sito nabateo con palazzi scolpiti nell’arenaria come a Petra, ma più piccolo, con edifici dove i mercanti esponevano le merci. Wadi Musa è la città vicinissima al sito di Petra, e “Petra Moon Luxury Hotel” è un bel 5 stelle a 5 minuti a piedi dall’ingresso del sito.
Wadi Rum, il fascino del deserto – A un’ora e mezza di auto da Petra c’è un altro set cinematografico, il deserto del Wadi Rum, La Valle della Luna. Per i suoi colori sul rosso è stato utilizzato per rappresentare Marte in molti film, ma quello che lo ha fatto conoscere per primo fu “Lawrence d’Arabia” di David Lean, 1962, con Peter O’Toole, che narra le gesta di Thomas Edward Lawrence, ufficiale dei servizi segreti inglesi, tra i promotori della Rivolta Araba del 1917/18, che mise la base in questo deserto. “I sette pilastri della saggezza” sono il titolo del libro delle sue memorie, che ha dato il nome a una bella formazione rocciosa. Nel Wadi Rum vi sono numerosi resort, molto confortevole è “Oasis Luxury Camp” con le bubble, una sorta di sfere che sono confortevolissime camere con vista a 360 gradi sul deserto. Il Camp è base per escursioni nel deserto in 4×4 per arrivare al Umm Fruth Rock Bridge il ponte di roccia, alle pitture rupestri, alle alte dune. A sera è suggestiva una passeggiata a dorso di dromedario per ammirare il tramonto.
Mar Morto il mare di sale – A soli 66 km da Amman, il Mar Morto (in realtà è un lago), a 430 metri sotto il livello del mare, è talmente salato che si galleggia! Lungo 90 km e largo 17, bagna Giordania, Cisgiordania e Israele, ed è formato da un bacino più ampio nella parte settentrionale e da una piccola laguna più a sud, separati dalla penisola di Lisan. Il grande “Crown Plaza Dead Sea Resort & Spa”, un 5 stelle affacciato sul mare, è perfetto per bagnarsi in queste acque che regalano una pelle liscia e morbida. In grandi vasche lungo la spiaggia troviamo i famosi fanghi, consigliati per diverse patologie soprattutto reumatiche e cutanee, ma anch’essi sono un toccasana di bellezza per l’epidermide.
Da sapere – Meta sicura e non coinvolta nel vicino conflitto israelo-palestinese, la Giordania è un’oasi di pace grazie anche all’impegno di Re Abd Allah II, che con la moglie Rania di Giordania regna dal 1999 ed è molto stimato in patria e all’estero per il suo impegno per la pace. Visitare il Paese richiede poche formalità e alcune cose da sapere affinché la vacanza sia perfetta. Per accedere occorre un passaporto valido e richiedere il visto (costo circa 50 euro) online o all’ aeroporto internazionale Queen Alia di Amman o presso quasi tutte le frontiere. I visti sono validi un mese, ma possono essere prolungati presso le stazioni di polizia (https://moi.gov.jo/EN/Pages/Visa_E_Applications).
Il Jordan Pass – Interessante è il Jordan Pass, un pacchetto turistico che consente l’ ingresso prepagato a prezzo ridotto in oltre 40 tra le principali attrazioni turistiche e l’annullamento del visto d’ingresso se si acquista il Jordan Pass prima dell’ arrivo in Giordania, con almeno tre pernottamenti consecutivi. Ci sono tre pass che variano per la durata differente per visitare Petra. Il Jordan Wanderer costa 70 JOD (circa 90 euro) e prevede un solo giorno da passare a Petra, il libero ingresso a oltre 40 attrazioni in Giordania, la possibilità di scaricare gratuitamente le brochure digitali con tante informazioni sul Paese e l’annullamento del visto d’ingresso. Il Jordan Explorer costa 75 JOD (meno di 100 euro) e comprende due giorni a Petra più tutto ciò che è compreso nel Wanderer. Stessa cosa per il Jordan Expert che costa 80 JOD (circa 105 euro) e permette 3 giorni a Petra. Il Jordan Pass si acquista online su https://jordanpass.jo/Default.aspx.
Denaro, clima e altro – Il dinaro giordano vale circa 1,30 euro, gli hotel e gran parte dei negozi accettano gli euro . I cambio valuta si trovano all’ aeroporto di Amman e in città. I maggiori circuiti di carte Bancomat e di credito sono accettati ovunque: Maestro, Mastercard, Visa e American Express, ma è bene avere un po’ di dinari giordani per fare acquisti nei mercati e per le piccole spese.
Amman è a circa 800 metri di quota e questo mitiga il caldo, anche se in luglio-agosto le temperature sono di circa 20°C di notte / 33 °C di giorno, ma si possono raggiungere punte anche di 40°. Non sono molto diverse nel sud, a Petra, che si trova a 900 metri di altitudine e nel Wadi Rum, dove di giorno si arriva anche a 40 °. Nel Mar Morto le temperature in media vanno dai 20° di notte ai 35° di giorno, ma anche qui si può arrivare a 40°, e la temperatura dell’ acqua in media è sui 26°.
Fuso orario: la Giordania è 1 ora in avanti rispetto all’Italia quando c’è l’ora legale. I telefonini prendono ovunque e il wi-fi è in tutti gli hotel e in quasi tutti i ristoranti e locali. Le prese di corrente sono a tre come in Inghilterra, ma in alcuni hotel c’è la doppia presa simile alla nostra. Consigliabile portare un adattatore.
A tavola verdure, agnello e bibite alla menta – Nei ristoranti vengono serviti antipasti in quantità, per lo più a base di verdure come le insalate in diverse versioni, anche con legumi o grano come il Tabbouleh con bulgur, prezzemolo, cipolla, menta pomodori, cetrioli. e verdure. Buonissime le foglie di vite ripiene di riso e i sambousek, una sorta di panzerottini fritti ripieni di formaggio. Viene servita anche una salsa di pomodoro simile a quella che usiamo per condire gli spaghetti, ma è un antipasto. Non mancano mai hummus, falafel e baba ghanouj (patè di melanzane). Con queste verdure anche chi è vegetariano non soffrirà certo la fame. Ma i piatti forti sono a base di carne per lo più agnello e pollo, declinati in molteplici versioni. Il piatto nazionale è il mansaf, con carne d’agnello cotta in una salsa di yogurt, servita con riso. Molto popolari sono le kofta, polpette di carne macinata, condite con spezie e servite con salsa di pomodoro. I piatti sono sempre accompagnati dalla pita ( il pane tondo e piatto). Nel Wadi Rum si può gustare una specialità beduina, zarb, una sorta di barbecue di agnello, pollo, verdure, posti su tre griglie tonde una sopra l’altra, e cotte in una buca nel terreno, rivestita di mattoni. Tra i numerosi dolci, tipici sono i maamoul, biscotti di pasta frolla ripieni di datteri. La Giordania è un Paese musulmano quindi non si bevono alcolici, ma c’è una bevanda che si trova ovunque ed è buonissima, a base di foglie di menta fresca, succo di limone, ghiaccio e zucchero frullati. Molto popolari sono tè (anche speziato) e caffè, turco o beduino, quest’ultimo aromatizzato col cardamomo. Info: www.visitjordan.com/
AGIPRESS
Gloria Ciabattoni