DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

31 Marzo 2025

PERICOLO VALANGHE, LE INDICAZIONI

AGIPRESS – Sull’Arco alpino domenica 30 marzo, così come negli ultimi giorni, sono stati registrati incidenti, anche con esiti gravi, per valanghe provocate dal passaggio di sciatori ed escursionisti. In questo momento sull’arco alpino il grado di pericolo varia da moderato 2 in Piemonte, Lombardia e alle basse quote dei settori di Veneto e Friuli, a marcato 3 al di sopra dei 1600-1900 metri di quota sulle Alpi Giulie e nei sottosettori dolomitici. Le principali criticità sono dovute alla presenza di accumuli di neve ventata che se sollecitati anche con debole sovraccarico (singolo sciatore), possono dare luogo a valanghe. Il progressivo rialzo termico (con medie diurne registrate tra i 10 e i 15 gradi centigradi, anche al di sopra di 1500 metri di quota) e l’irraggiamento diurno, soprattutto sui pendii soleggiati ripidi e in prossimità di pareti rocciose, possono dar luogo a valanghe di neve umida o bagnata. Come evidenziano gli specialisti dell’Arma dei Carabinieri del servizio Meteomont, le condizioni fortemente dinamiche previste nei prossimi giorni favoriranno, sia alle alte che alle basse quote, l’assestamento del manto nevoso verso nuove condizioni di equilibrio con una rapida umidificazione e conseguente appesantimento dello stesso elevando la probabilità di valanghe di neve umida-bagnata anche di grandi dimensioni. Sulla dorsale appenninica, il manto nevoso è presente in maniera discontinua e solo alle alte quote. Sui rilievi liguri e sulle Alpi Apuane il grado di pericolo si attesta a debole 1. Sull’Appennino emiliano, sui Monti Sibillini, sull’ Appennino laziale e Appennino centrale abruzzese-molisano, interessati da recenti nevicate, il grado di pericolo è moderato 2 al di sotto dei 1800 metri mentre al di sopra di tali quote il grado di pericolo sale a marcato 3. Le maggiori criticità sono dovute agli abbondanti apporti di neve fresca al suolo (localmente fino a 1 metro di cumulate registrate) delle recenti nevicate. Il forte rialzo termico, favorendo il repentino assestamento del manto nevoso può portare al verificarsi di valanghe a lastroni di fondo e di slittamento di neve umida e/o bagnata. Tempo stabile e belle giornate di sole non devono portare a sottovalutare il pericolo valanghe che, per l’estrema dinamicità dell’attuale fase meteo-nivologica, resta comunque elevato. Si prevede infine l’ingresso di un nuovo fronte perturbato che porterà piogge e localmente, possibili nevicate alle quote maggiori nei settori centro-orientali dell’arco alpino. Il Servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri con la propria rete di monitoraggio fissa e i Nuclei Itineranti di Rilevamento, è costantemente impegnato nell’osservazione e raccolta dei dati meteo-nivologici necessari a comprendere la dinamica trasformazione del manto nevoso e attraverso i test di stabilità, prevedere il grado di pericolo valanghe. Gli esiti dei rilievi effettuati, oltre a essere fondamentali per elaborare la previsione del grado di pericolo, sono estremamente utili ai fini scientifici e statistici e per comprendere la dinamica degli eventi al fine di individuare le condotte e le responsabilità connesse a un incidente in valanga. Prima di pianificare un’esclusione si raccomanda la necessaria e opportuna consultazione dei bollettini di previsione neve e valanghe del settore montano di interesse disponibili e scaricabili dal sito:

https://meteomont.carabinieri.it/home o sull’App Meteomont.

Agipress

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