DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

19 Giugno 2024

PERCHÉ FIRENZE NON CAMBIA MAI

Commento di Marcello Mancini

AGIPRESS – Firenze è forse l’unica grande città italiana che, comunque cambi lo scenario politico, non cambia essenza e neanche volto (o voto…). Avanti cosi, a dispetto delle lamentazioni quotidiane che nulla funziona, la sicurezza è un optional, la città è sporca, gli stranieri la maltrattano, il traffico è impossibile, i cantieri non finiscono mai, un’opera che sia una non viene portata a termine, il turismo la usa e poi la getta. Perfino una città tradizionalmente progressista come Bologna ha sperimentato un’alternativa (ricordate Guazzaloca?), Firenze resta lo zoccolo duro. Un po’ perché l’alternativa al centrosinistra ha sempre preso sottogamba l’ipotesi di poter governare la citta’, un po’ perché – ed anche una diretta conseguenza di questa non scelta – dal 1995 Firenze non è mai stata contendibile. La domanda delle domande è: perchè? Qui aspettiamo che i politologi ci forniscano una spiegazione scientifica. A mio parere – spiegazione assai più empirica – il motivo principale è che i fiorentini non hanno interesse a cambiare lo statu quo. Il centro storico, laddove un tempo i commercianti e gli artigiani, e le rispettive potentissime associazioni di categoria, governavano la vita quotidiana, oggi è nelle mani delle lobby straniere, in alcuni casi addirittura della mafia albanese e slava, che gestisce l’economia (è recente il giro di malaffare scoperto e denunciato dalla Guardia di finanza). I residenti non ci sono più, se ne stanno acquattati in periferia dove si godono la buona vita, vivono di rendita e non hanno nessun motivo per sostenere il cambiamento. Cambiare, perché? Di questo passo Firenze si esaurisce, inghiottita dal benessere personale che ignora il dovere di conservare (nel senso dinamico del termine) il patrimonio universale che abbiamo ereditato da secoli di storia e anche dal sacrificio di chi l’ha liberata dal pesante piede nazifascista. Siamo egoisti, ecco che cosa siamo. Quando Firenze scomparirà, consumata dal mangificio e dal dormificio, noi non ci saremo più. E allora  saranno affari di altri. A noi che importa? Agipress

Marcello Mancini

ARTICOLI CORRELATI
Torna in alto