Anche in Italia, stando alle più recenti rilevazioni, circa il 75% delle grandi imprese hanno adottato questo approccio.
(AGIPRESS) “ L’innovazione aperta è tra i metodi più efficaci per realizzare innovazione nelle imprese. Il ricorso a collaborazioni con l’esterno consente a molte aziende, sia grandi che piccole o medie, di rispondere più rapidamente ai cambiamenti del mercato amplificando i progressi, condividendo i risultati e aumentando la creatività . Seppure però quello dell’Open Innovation sia un modello universale, non sempre però le aziende riescono ad utilizzare nel modo più appropriato idee nate da dipendenti, collaboratori, ricercatori o startup per innovarsi, a causa per esempio di una eccessiva complessità gestionale e organizzativa o di una mancanza di competenze adeguate. Questo genera spesso una rinuncia ad applicare un modello che, invece, è in grado di costituire una leva per la crescita dell’impresa e un trampolino di lancio per la startup. Oggi l’Open Innovation è una dinamica ampiamente utilizzata in tutto il mondo. Anche in Italia, stando alle più recenti rilevazioni, circa il 75% delle grandi imprese hanno adottato questo approccio, sebbene con modalità diverse da caso a caso. Ma quali sono i fattori che portano a una strategia di innovazione collaborativa di successo, per far sଠche un’azienda possa introdurre nel proprio modello di business nuove attività disponibili sul mercato volte a promuovere ed accelerare i processi di sviluppo?
Collaborare con le startup porta molte imprese da un lato ad aumentare le opportunità di mercato, dall’altro a innovarsi più rapidamente. Ma trasformare questo rapporto in una collaborazione commerciale o in una partnership duratura, mette le imprese di fronte a un rischio maggiore, poiché il loro contesto, talvolta rigido e strutturato, potrebbe ostacolare questo passo, impedendo cosଠdi raggiungere risultati efficaci. Per collaborare con le startup è necessario che le aziende creino condizioni favorevoli alla co-innovazione, coinvolgendo più ambiti: dalle business unit all’amministrazione, dall’ufficio acquisti fino alle risorse umane. SMAU, piattaforma dedicata ai temi dell’innovazione, nell’ambito del tavolo di lavoro “Collaborare con le startup: tips and tricks” ha stilato un vademecum per tutte quelle imprese che vogliono avvicinarsi al mondo delle startup attraverso il modello dell’Open Innovation, con il supporto di corporate quali A2A, Sirti, Simonelli Group, Deloitte e Ferrovie dello Stato. Tra i cinque consigli per favorire l’innovazione aperta, secondo SMAU è importante lavorare con il Procurement Manager, diffondere la cultura dell’innovazione con le Risorse Umane, favorire il dialogo tra corporate e startup con le esperienze dell‘Innovation Manager, disegnare una roadmap e saper cambiare strada quando serve e infine approfittare del ruolo strategico di facilitatori e acceleratori per facilitare il networking.
“Come SMAU giochiamo un ruolo di sostegno e supporto all’avvio di nuove collaborazioni tra startup e imprese consolidate, favorendo la contaminazione e lo sviluppo di progetti negli ambiti più diversi, dal settore agrifood a quello della sostenibilità e delle energie rinnovabili, dalla sanità alla manifattura avanzata” “ commenta Valentina Sorgato, Amministratore Delegato di SMAU che aggiunge: “Nell’ultimo anno abbiamo realizzato 18 attività di scouting di innovazione per conto di grandi aziende, selezionando più di 500 startup che si sono candidate per lavorare al fianco della corporate nel soddisfare i suoi fabbisogni di innovazione e abbiamo organizzato 26 tavoli di lavoro per offrire un’occasione di confronto, utile a condividere esperienze e favorire l’incontro tra realtà anche molto diverse tra loro, in una logica di co-innovazione”. AGIPRESS