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28 Luglio 2014

Musica sotto l’olivo, ospite Klezmerata Fiorentina. Diretta su TV Capodistria

La serie di eventi dedicati ai diversi generi della Musica, dalla classica fino al pop

AGIPRESS – FIRENZE – TV Capodistria promuove il secondo ciclo di trasmissioni titolato “Musica sotto l’olivo“, curato da Luisa Antoni. Si tratta di quattro appuntamenti in diretta televisiva dedicati ai diversi generi della Musica, dalla classica fino al pop. Questa sera lunedଠ28 luglio 2014, alle ore 21, l’ospite del secondo appuntamento sarà la Klezmerata Fiorentina, il quartetto formato dal clarinettista Riccardo Crocilla, dal violinista Igor Polesitsky, dal fisarmonicista Francesco Furlanich e dal contrabbassista Riccardo Donati.

La Klezmerata Fiorentina è stata fondata nel 2005 dai quattro solisti dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Nel corso degli anni si è guadagnata il riconoscimento internazionale per il suo innovativo approccio all’autentica musica strumentale popolare degli ebrei ucraini, patrimonio artistico riportato in luce grazie alle ricerche e alla volontà del violinista Igor Polesitsky. Il quartetto crea elaborate composizioni che fanno rivivere le melodie tradizionali russo-ebraiche raccolte all’inizio del ventesimo secolo dai pionieri dell’etnomusicologia. Nei loro album, Quindici variazioni sul tema della vita (Ed. La Giuntina, 2006) e il recentissimo 18 Tales of a Hidden Zaddik [18 Racconti di uno Zaddik nascosto] (Columna Màºsica, 2014), l’Ensemble si fa portavoce di quel microcosmo emotivo della complessa e affascinante civiltà yiddish est-europea.

18 RACCONTI – In questa occasione capodistriana, la Klezmerata Fiorentina darà voce ai 18 racconti che costituiscono il nuovo album, suddivisi in ben 5 sezioni: Prologo, Cinque storie della Sposa perduta, Istambul andata e ritorno, Visioni delle Steppe del Sud, Tre melodie sacre ed Epilogo. Si narra che uno dei trentasei giusti occulti della tradizione mistica ebraica, uno Zaddik nascosto, vagabondasse, nel XIX secolo, sul suo carro trainato da due cavalli per le vaste steppe del sud dell’Ucraina, guarendo spiritualmente le genti della Novorossiya e della Tauride, fino al Mar Nero, e narrando loro i suoi meravigliosi racconti, inframezzati da canzoni sacre o da danze estatiche. Ad ognuno consegnava un amuleto, un piccolo quadratino di pergamena ingiallita sulla quale scriveva due lettere ebraiche, het e yod che formano la parola vivere e che corrispondono al numero 18. Il ricordo di queste storie è ancora vivo nella mente e nell’anima dei klezmorin delle steppe del sud, cosଠla Klezmerata, grazie alle raccolte etnomusicologiche di Mosha Beregovsky, ha fatto sଠche numero e significato si unissero nelle voci dei loro strumenti che cantano le molteplici scintille dell’Anima vivente, dalle sue sofferenze, alle sue bellezze, alle sue gioie, ai suoi incanti.

Agipress

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