Tornando al mercato italiano, poco conforto viene dall’inchiesta congiunturale mensile sui concessionari condotta dal Centro Studi Promotor. In sintesi, a fine dicembre soltanto il 4% degli intervistati giudica alta l’acquisizione di ordini, mentre per l’80% l’acquisizione è stata su bassi livelli e soltanto per il 16% è stata su livelli normali. Ovviamente questa situazione giustifica forti preoccupazioni per l’andamento delle vendite di autovetture in Italia nell’anno appena iniziato e d’altra parte, dalla stessa fonte, cioè dall’inchiesta del CSP, si apprende che nei prossimi tre/quattro mesi le vendite di autovetture aumenteranno soltanto per il 14% dei concessionari interpellati, mentre per il 38% il mercato rimarrà stabile e per il restante 48% sarà in calo.
Data questa situazione, le prospettive per il settore dell’auto nel 2025 (e per gli anni seguenti) non sono certamente positive e va segnalato che catastrofico sarebbe l’effetto sul settore dell’auto se l’Unione Europea irrogasse, anche nell’anno appena iniziato, le multe miliardarie previste per le case automobilistiche che non hanno rispettato i diktat dell’Unione in materia di produzione e di vendite di auto nell’anno precedente che, in questo caso, è il 2024. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, invece di irrogare multe miliardarie, l’Unione Europea dovrebbe prevedere aiuti alle case automobilistiche tali da compensare i danni prodotti dalla politica adottata dall’Unione nella transizione energetica.
AGIPRESS