DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

11 Novembre 2013

MEMORI “ Un dispositivo per proteggere le opere d’arte dall’inquinamento atmosferico

La tecnologia è stata sviluppata grazie ad un progetto europeo al quale ha partecipato anche l’UniversitĂ  Pisa. Ora il prototipo è pronto per la commercializzazione

AGIPRESS “ PISA “ E’ in nemico invisibile ma assai insidioso di tutti i tesori conservati nei museio di tutto il mondo: è l’inquinamento atmosferico. Per salvare l’immenso patrimonio conservato nelle gallerie e nelle biblioteche è nato “Memori”, uno strumento facile da gestire e a basso costo, frutto dell’omonimo progetto europeo. L’acronimo sta per Measurement, Effect Assessment and Mitigation of Pollutant Impact on Movable Cultural Assets. Il progetto, appena giunto a conclusione dopo tre anni di ricerche, è stato coordinato dall’Istituto Norvegese per la ricerca sull’aria e ha coinvolto 14 partner europei fra cui il Dipartimento di chimica e chimica industriale dell’UniversitĂ  Pisa.

In pratica Memori è un dosimetro sensibile al clima, alla luce, e ai gas inquinanti foto-ossidanti e acidi, ed è capace di trasmettere i dati ad una piattaforma web in modo da eseguire l’analisi dei parametri rilevati in tempo reale e quindi intervenire tempestivamente prima che gli eventuali danni siano visibili sulle opere d’arte. Il prototipo Memori, che è stato presentato al convegno conclusivo del progetto che si è svolto a Madrid lo scorso ottobre, è stato testato in piĂą di 16 musei europei, fra cui il Tate di Londra, lo Stibbert di Firenze, il Museum of Cultural History di Oslo e il MusĂ©e National Picasso a Parigi, ed è giĂ  pronto per la commercializzazione.

“Il mio gruppo di ricerca al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale si è occupato in particolare della valutazione degli effetti degli acidi organici volatili su materiali organici presenti nei manufatti conservati in musei, biblioteche e archivi “ ha spiegato la professoressa Maria Perla Colombini dell’UniversitĂ  Pisa – uno studio che non è mai stato fatto prima d’ora in maniera cosଠsistematica ed estensiva”. “La nostra ricerca “ ha detto Ilaria Bonaduce ricercatrice dell’Ateneo pisano che è intervenuta al congresso conclusivo del progetto Memori a Madrid “ ha dimostrato l’estrema pericolositĂ  degli acidi organici per i manufatti pittorici, in quanto catalizzano l’ossidazione di vernici. Si tratta di un risultato molto importante perchĂ© evidenzia come il monitoraggio della qualitĂ  dell’ambiente sia fondamentale, non solo in sedi espositive, ma anche all’interno delle teche dove sono conservati dipinti e altri oggetti policromi, dato che è proprio al loro interno che le concentrazioni di acidi organici possono essere estremamente elevate. Questo ci dice che, per proteggere un dipinto prezioso, non basta sigillarlo all’interno di una cornice o teca microclimatica, ma che bisogna controllare attentamente i materiali di cui questi supporti sono costruiti e monitorare la qualitĂ  dell’aria al loro interno, per assicurare le migliori condizioni di conservazione possibile per il nostro patrimonio pittorico”.

Agipress

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