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9 Aprile 2025

Manetti: “Racconto della Toscana che sa dare”

AGIPRESS – FIRENZE – Quando la vita che ci è data diventa un percorso con un termine definito che misura giorni, mesi e anni il sentire quotidiano si rimodella, a livello personale, nei rapporti con la famiglia, le persone care e l’idea di futuro, fino al momento finale. La giornalista Lucia Petraroli ha vissuto questa esperienza nelle vicende che hanno scandito malattia e il trapianto di cuore del babbo raccontandola in Data di scadenza, edito da Effigi, con l’istinto di chi non vuole perdere e risparmiarsi niente nel tentativo di dare un senso a quel caos calmo descritto nel suo romanzo da Sandro Veronesi, quando l’esistenza cambia nello spazio di un lancio di dadi. Pagine dove la storia di un trapianto nato da una generosa donazione, la consapevolezza di una aspettativa di vita da misurare giorno per giorno e le vicende di una giovane professionista, nelle parole della capo gabinetto della Regione Cristina Manetti ed ideatrice del progetto La Toscana delle donne, “restituiscono la dimensione di una regione che si racconta in modo semplice ed esemplare nelle storie di molti, in luoghi simbolo dell’eccellenza sanitaria regionale come il policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, in botteghe conosciute e frequentate da tanti fiorentini, nelle passioni sportive condivise e vissute nelle vicende dell’ACF Fiorentina e dei suoi storici campioni, come Giancarlo Antognoni. Umanità fatta di momenti felici e dolorosi che Data di scadenza sa raccontare e comporre in un contesto personale e toscano dove le parole suonano familiari, uniscono e sanno dare un significato ad un percorso individuale e collettivo”.
“Il libro di Lucia Petraroli – aggiunge Giancarlo Antognoni, campione del Mondo con Nazionale di calcio e bandiera dell’ACF Fiorentina – è anche la storia di una ragazza che ho visto crescere e affermarsi con passione e tenacia in un settore, fino a qualche anno fa, tipicamente maschile mettendo a frutto tutte le sue qualità e cercando un contatto umano con un mondo del calcio, che ha voluto ricambiarla in un modo oggi forse non più possibile per la distanza creata fra i protagonisti dello sport, giornalismo e sportivi. Un rapporto fra persone che sarebbe opportuno ripristinare proprio per offrire a tutti, appassionati, professionisti, atleti, un modo diverso di vivere il calcio e la pratica sportiva”.
“Il vissuto personale che il libro racconta – spiega Lucia Petraroli – è la storia di una e assieme molte date di scadenza, familiari, personali, affettive, sentimentali, umane e tutte parte di un percorso, in questo momento della mia vita, che sentivo la necessità di ricomporre in una narrazione dove le persone e i fatti avessero la possibilità di trovare il loro giusto posto, lo spazio adatto per recuperare la loro dimensione e trovare quel riconoscimento capace di dare valore e senso al tempo, presente e passato”.

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