AGIPRESS – FIRENZE – “La frana a Montemurlo purtroppo non sorprende: è un territorio storicamente fragile ed è stato particolarmente colpito anche dal nubifragio dello scorso novembre, il movimento franoso potrebbe essere la conseguenza del susseguirsi di numerosi eventi”. A dirlo è Vieri Gonnelli, coordinatore della commissione idraulica dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze, sugli ultimi giorni di forte pioggia in Toscana. “Tutta la zona fra Pistoia e Prato è una osservata speciale data la fragilità del suo territorio – dice Gonnelli – ma bisogna anche dire che dai dati fin qui in nostro possesso le precipitazioni di questi giorni non hanno fatto salire i corsi d’acqua sopra il livello d’allarme”.
“Il Bisenzio a Signa ha superato il primo livello di guardia ma non ha raggiunto il secondo, è stata una piena discreta ma tutto sommato nella norma – continua il coordinatore – l’Ombrone invece ha raggiunto il secondo livello di guardia ma non c’è stato pericolo di esondazione”. “È comprensibile la preoccupazione delle persone che vivono nelle aree allagate a novembre come ad esempio Campi Bisenzio – dice il coordinatore – tuttavia ad oggi c’è una fondamentale differenza fra quello che è accaduto in questi giorni e il disastro di novembre scorso: 350 mm d’acqua sono caduti in quattro giorni, mentre tre mesi fa caddero 200mm in sole 6 ore”.
“Con l’allarmismo non si risolvono i problemi, bisogna puntare sulla prevenzione soprattutto adesso che si va verso i mesi estivi e quindi meno piovosi. Per continuare a mettere in sicurezza il territorio servono interventi ingenti e a lungo termine: stabilizzare gli argini dei fiumi e i versanti a rischio frane” ha concluso Gonnelli. AGIPRESS