Chiusura del traffico in entrata a Pisa. Fiume a 4,63 metri: piena tra le 10 e le 12. Aperto lo Scolmatore. Montaggio delle paratie sugli argini. Scuole e uffici chiusi. Cittadini invitati a recarsi sui piani alti delle case.
AGIPRESS – FIRENZE – Situazione critica in Toscana per il forte maltempo delle ultime ore che ha visto piogge incessanti su tutto il territorio regionale. Situazione particolarmente critica a Pisa dove è allarme per il fiume Arno. Di seguito la situazione.
PISA – Questa notte il Centro Coordinamento Soccorsi riunito in Prefettura ha deciso l’attivazione del piano Arno nella città di Pisa. È stato conseguentemente deciso: il montaggio dei “panconcelli” per prevenire rischi per la popolazione; la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio del Comune di Pisa; l’allerta delle aree di ricovero per la popolazione; la predisposizione delle risorse per la chiusura totale degli accessi alla città ; il monitoraggio della attività in corso da ieri sul territorio da parte delle varie sale operative. I tecnici della Provincia stanno verificando la necessità di chiudere il ponte sulla strada Francesca e il ponte sulla Bretella del Cuoio. Verifiche in corso sul Ponte della Navetta. Chiusi tutti gli uffici pubblici nel Comune di Pisa, tramite ordinanza del Prefetto. CHIUSURA PONTI – La Provincia ha predisposta la chiusura di tutti i ponti provinciali (La botte – Fornacette, Cascina – Ponte sull’Arno, Santa croce). Chiusi gli uffici provinciali, rimangono in servizio a disposizione per l’emergenza Arno il personale tecnico dei seguenti Servizi: Protezione Civile, Viabilità , Polizia Provinciale, Difesa del Suolo, Patrimonio, Servizi Informatici. Aperto da ieri il CeSI della Protezione civile per l’Allerta meteo per il rischio idraulico/idreogeologico di elevata criticità . Chi abita al piano terra nella zona dei lungarni di Pisa deve andare ai piani superiori o raggiungere luoghi fuori dalla zona rossa.
FIRENZE – Si registrano numerose frane e allagamenti su tutto il territorio con un generalizzato aumento dei livelli idrometrici. Arno, Ombrone, Elsa, Pesa, Sieve e Bisenzio hanno superato i livelli di guardia e criticità , personale del Servizio di Piena e del volontariato sta monitorando le arginature. Il sindaco di Poggio a Caiano ha disposto la chiusura delle scuole limitrofe al fiume Ombrone; il Sindaco di Castelfiorentino ha disposto la chiusura di tutte le scuole del suo comune per problemi a carico della viabilità comunale, mentre il Sindaco di Signa valuta la possibile chiusura della scuola materna di Sant’Angelo limitrofa al fiume Ombrone. Al momento risultano chiuse la SR429 (di Val D’elsa) tra Castelfiorentino e Certaldo per allagamenti, SP17 (Alto Valdarno) per smottamento al Km 2+200, la SP 43(di Pietramarina)al confine con la provincia di Prato per Frana, Sp 36 (di Montepiano) chiusa per frana dopo l’abitato di Mangona, la SP125 (Lungagnana – Montespertoli) per allagamenti dal Km 6+500 al Km 8+500, SP108 (Granaiolo) dal km 0+200 al km 1+500 ed i ponti sul torrente Sieve in loc. Sagginale (Borgo San Lorenzo) e sulla SR 66 Pistoiese in loc. Poggio a Caiano.
LE REAZIONI – “Le forti piogge che si stanno abbattendo in queste ore nel centro e nord Italia creando forti disagi ai cittadini, in particolare a Pisa, Firenze e Roma, rendono ancora una volta evidente che non è più tollerabile il forte ritardo delle politiche di manutenzione del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Proprio per mettere in sicurezza il territorio nazionale, la Commissione Ambiente della Camera aveva chiesto con una risoluzione approvata all’unanimità di cui sono primo firmatario di stanziare almeno 500 milioni annui per la difesa del suolo, ben più dei soli 30 milioni previsti allo scopo nella Legge di Stabilità per il 2014. La risoluzione chiedeva, inoltre, un allentamento del Patto di Stabilità interno per consentire agli Enti Locali che hanno risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico. Un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico, manutenzione e messa in sicurezza del territorio e una revisione del Patto di Stabilità avrebbero l’effetto di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e di attivare migliaia di cantieri, con ricadute molto positive anche sul lavoro e sulla riduzione della disoccupazione”, cosଠErmete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, torna sul tema del dissesto e della difesa del territorio commentando l’ondata di maltempo in atto.
Agipress