AGIPRESS – La stagione delle festività si avvicina, e con essa l’interesse degli italiani per le destinazioni extra-EU, mete particolarmente attraenti per Natale 2023 e Capodanno 2024, grazie al loro carattere esotico, il basso costo della vita locale e le variazioni favorevoli nei tassi di cambio.
Nonostante le recenti sfide degli ultimi anni, tra la pandemia da Covid-19 e le tensioni geopolitiche mondiali, e il conseguente incremento dell’inflazione, quest’anno il settore del travel sembra essere tornato quasi ai livelli del 2019, con previsioni di crescita del CAGR del 2,5% entro il 2028. Secondo la nuova edizione del Barometro mondiale del turismo dell’UNWTO, alla fine di luglio gli arrivi turistici internazionali hanno raggiunto l’84% dei livelli pre-pandemia e, tra gennaio e luglio 2023, hanno viaggiato a livello internazionale 700 milioni di turisti, il 43% in più rispetto agli stessi mesi del 2022.
A incidere su questi dati, anche la ripresa dei viaggi aerei. Come segnalato da Iata “ Annual General Meeting & World Air Transport Summit 2023, il traffico passeggeri ha già quasi del tutto recuperato i dati 2019, con aeroporti sempre più vivi e una filiera che genera di nuovo utile. I dati parlano chiaro: con ricavi pari a 803 miliardi di dollari, quest’anno le compagnie aeree si divideranno 9,8 miliardi di dollari di profitto netto, guadagnando in media 2,25 dollari per passeggero.
In particolare, l’Asia e l’America del Sud emergono come mete privilegiate dai turisti in cerca di esperienze culturali uniche e opportunità di tassi di cambio vantaggiosi. La complessa situazione geopolitica ha esercitato una notevole influenza sui mercati nel corso dell’ultimo anno, determinando anche il deprezzamento di alcune valute rispetto all’euro. Questa svalutazione ha un effetto positivo sul potere d’acquisto dei cittadini italiani che stanno organizzando le loro vacanze, consentendo loro di sfruttare tassi di cambio favorevoli in destinazioni esotiche.
Secondo Ebury, azienda fintech leader nel settore dei pagamenti internazionali, delle soluzioni di gestione del rischio cambio e dei finanziamenti all’importazione per le imprese, alcune delle destinazioni extra-EU più gettonate e convenienti includono l’Argentina, l’India e il Nepal, grazie all’apprezzamento dell’euro rispetto alle rispettive valute locali negli ultimi dodici mesi e al basso costo della vita locale.
Ad esempio, l’euro si è apprezzato fino al 122,58% rispetto al peso argentino nel corso dell’ultimo anno, raggiungendo un valore di 387.4 EUR/ARS, offrendo notevoli vantaggi ai visitatori italiani in termini di risparmio e potere d’acquisto durante la visita in Argentina. Situazioni simili si sono verificate anche in India, dove l’euro è salito del 7,71% rispetto alla Rupia Indiana, e in Nepal, dove l’euro è aumentato del 7,58% rispetto alla Rupia Nepalese per un rapporto di 1/145.84.
Tuttavia, come lo scorso anno, alcune destinazioni esotiche come gli Emirati Arabi Uniti e gli Stati Uniti, sebbene non offrano vantaggi finanziari significativi agli italiani, sono gettonate. Rispetto a dicembre scorso, l’euro ha acquisito il 1,11% rispetto al dirham degli Emirati Arabi Uniti e circa l’1,15% rispetto al dollaro statunitense, ma il cambio risulta comunque poco favorevole. Cosa diversa per il Giappone: l’euro si è apprezzato del 13,57%. Attualmente, il dollaro, il dirham e lo yen si avvicinano alla parità con l’euro, con un valore rispettivo di 1.0825, 3.9735 e 159.
Se il cambio non conviene in queste località , l’importanza di un’offerta è al primo posto per gli italiani per la meta vacanziera, che scelgono la destinazione anche in base al costo del volo (40%) e dell’hotel (28%). Lo dimostra una recente analisi di mercato condotta da SkyScanner. Negli ultimi 12 mesi, i voli per Abu Dhabi sono infatti diminuiti di oltre un terzo del prezzo originario, mentre per Singapore il 4% in meno.
Se l’apertura di nuove destinazioni e l’opportunità di sfruttare tassi di cambio vantaggiosi stanno alimentando l’entusiasmo dei viaggiatori italiani, promettendo esperienze straordinarie e contribuendo all’economia globale, il 2024 si preannuncia come un’annata record per il turismo italiano. Secondo la Ricerca OnePoll x Skyscanner condotta nell’agosto 2023 con 18.000 intervistati in tutto il mondo, il 41% degli italiani prevede di spendere di più in viaggi nel 2024 rispetto al 2023.
E, sebbene il costo della vita continui a essere elevato per molte persone e si ricerchino paesi a basso costo, dalla ricerca emerge una certa propensione da parte dei viaggiatori a cercare servizi di lusso, ove possibile, nel rispetto del budget disponibile: il 12% dei viaggiatori italiani prevede infatti di effettuare l’upgrade del proprio volo in business o prima classe nel 2024. AGIPRESS