AGIPRESS – Siamo in Campania, in provincia di Avellino, dove quattordici comuni si sono riuniti sotto un unico distretto commerciale per il bene della propria terra, soggetta ad un incessante spopolamento e ad un turismo detto “di ritorno”, ovvero di rientro per le festività delle persone emigrate in altre Regioni o Paesi in cerca di fortuna.
L’assemblea dei sindaci. I sindaci dei comuni si sono riuniti presso il Municipio del comune capofila, Atripalda, per discutere i risultati raggiunti nel corso dell’anno passato ma, soprattutto, per illustrare i futuri progetti che renderanno questo 2024 ancora più innovativo. La conferenza, aperta dall’ingegnere e manager del distretto Gerardo Rizzo e dal sindaco di Atripalda ed avvocato Paolo Spagnuolo, ha dato spazio a numerosi relatori che hanno esposto e chiarito i principali progetti che vedremo portare avanti nel corso di questo anno, come il professore ordinario de La Sapienza di Roma Sergio Barile, il direttore Giancarlo Manzi ed il vicedirettore Armando Sparano della BBC Capaccio Paestum ed il presidente delle Confcooperative Avellino Francesco Melillo. Gli obiettivi principali riguardano le agevolazioni per i residenti delle suddette zone, con servizi specifici per anziani e bambini che hanno bisogno di caregiver sempre presenti, incentivare il turismo e renderlo sostenibile secondo gli standards del Global Sustainable Tourism Council, con l’idea di sviluppare delle vere e proprie comunità energetiche per la produzione ed una efficiente distribuzione delle energie alternative.
In questo caso, connettersi in un unico distretto commerciale coincide anche con il rifacimento delle strade che collegano i comuni, trafficabili con mezzi privati ma anche con mezzi pubblici che permettono una maggiore accessibilità. Per l’occasione, l’ingegnere Luca Pecchioli ha presentato ZUM55, una piattaforma digitale per la messa in sicurezza e la corretta manutenzione delle reti stradali.
Cosa ci attende nel 2024?
Dopo la pandemia di COVID-19, il piccolo commercio è stato duramente surclassato da quello online, che prepotentemente si è insinuato nella nostra quotidianità anche più di quanto già non lo fosse in precedenza, perciò, potremmo vedere la registrazione di un marchio unico fruibile dalle botteghe artigianali dell’ultimo dei quattro distretti che sono sorti in Campania e per permettere loro di crescere senza essere soffocate dalla concorrenza. Per la loro entrata in Internet, è stato pensato anche un sito web che, dotato di realtà aumentata, permetterebbe ai turisti di avvicinarsi a queste piccole realtà, con dei tour virtuali delle attività che potranno aver luogo in provincia di Avellino, da percorsi naturalistici ad offerte enogastronomiche. Due iniziative, queste, che rispecchiano le parole del sindaco di Montefredane Ciro Aquino quando si definisce, assieme agli altri, un “sindaco da trincea” che presta orecchio alle necessità dei cittadini per delle immediate ed efficienti soluzioni.
Oltre a queste, sono varie le proposte che mirano a valorizzare la bellezza dei piccoli borghi campani, ricchi di storia e tradizione che aleggiano nell’aria specialmente durante le festività dedicate ai loro patroni, nonché importanti protagonisti del panorama enologico della regione. Importante sarebbe lo sviluppo degli “ITS”, acronimo di Istituti Tecnici Superiori. Come ci ricorda il prof. Barile, nei prossimi anni andremo incontro ad un rapidissimo sviluppo e la formazione del personale turistico deve restare al passo con i tempi: tradizionalmente ci vogliono circa 18 anni per preparare adeguatamente un giovane al mondo del lavoro, in modo che padroneggi le conoscenze necessarie, e sono decisamente troppi, in particolar modo se pensiamo anche alla concorrenza delle intelligenze artificiali. Questi nuovi istituti permetterebbero in soli due anni di studi specialistici di ottenere tutte quelle capacità insostituibili richieste dalle imprese e dagli enti territoriali. Tali esigenze, però, sono in continuo aggiornamento per il continuo mutamento dei bisogni del turismo e dei lavoratori del terzo settore pertanto, proprio come avviene nella vita, non si smette mai di imparare e di crescere. A dimostrazione di ciò, vi è stato anche un importante intervento della dottoressa Quhan Uyue, specializzata in oncologia, che ci racconta il progetto di scambio culturale con la Cina, un gemellaggio volto alla ricerca di nuove metodologie per curare al meglio i e le pazienti sia con la medicina tradizionale che con quella moderna che, anche se non sono prettamente le stesse, hanno di sicuro gli stessi obiettivi.
L’unione fa la forza, la ComUnity ce lo conferma, ed è una lezione che ognuno di noi dovrebbe fare propria. Auguriamo a tutti buona fortuna ed un buon lavoro per un futuro sempre più radioso. AGIPRESS
Emma Meo – Stradenuove