DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

25 Febbraio 2025

LA SANITÀ IN TOSCANA SI CONFERMA UN’ECCELLENZA

AGIPRESS – Nel 2024 la Toscana si classifica all’8° posto nella classifica generale del Welfare Italia Index 2024, strumento che monitora l’efficacia e la capacità di risposta del sistema di welfare. Anche nell’ultimo anno la Regione si è distinta nel panorama italiano in termini di efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria: classificandosi al 1° posto di questa graduatoria e bissando l’ottimo risultato ottenuto lo scorso anno. Sempre in termini di sanità, la Regione si distingue per lo stato di salute della popolazione, ranking nel quale conferma il 3° posto del 2023. Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2024” – strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa del Gruppo Unipol in collaborazione con The European House – Ambrosetti (TEHA).
Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del Think Tank “Welfare, Italia”, disponibile sul sito di Welfare Italia. Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input (ovvero indicatori di spesa – pubblica e privata – in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio: ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output (ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare: ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà). La Toscana, con un punteggio di 75,3 su 100, si posiziona all’8° posto in termini di indicatori di spesa, ovvero le risorse allocate per il sistema di welfare. Occupa il 12° posto per spesa sanitaria pubblica pro-capite, con 2.281 euro allocati per cittadino (media italiana di 2.329) e il 13° posto per spesa sanitaria privata pro-capite, con 562 euro contro i 604 di media nazionale. La Regione perde tre posizioni e scivola al 17° posto per contributo medio in forme pensionistiche integrative con il 6,3% rispetto alla media nazionale del 7,8%.
Si posiziona, inoltre, al 14° posto per spesa pubblica per consumi finali per istruzione e formazione in percentuale al PIL regionale (3,5% rispetto al 3,6% nazionale), per spesa pubblica per le politiche del lavoro (con il 2,3% del PIL rispetto al 2,6% di media nazionale) e per contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza in percentuale al PIL (12,7% contro il 14,3% di media italiana). La Regione si piazza, infine, al 13° posto per importo medio di Assegno di inclusione, con 570 euro di risorse mensili per ogni cittadino contro i 618 euro di media nazionale.
Anche in termini di indicatori strutturali la Regione si trova in 8° posizione, con un punteggio di 74,1 su 100. Oltre alla sanità, tra i punti di forza della Regione ci sono anche i posti asili nido autorizzati ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni: con 35,9 posti rispetto ai 26,1 di media nazionale, la Toscana occupa il 4° posto, perdendo però una posizione rispetto all’ultimo rilevamento. Parlando, invece, di incidenza della povertà relativa familiare, la Regione occupa il 6° posto in classifica, con il 5,7% di famiglie in stato di povertà, rispetto al 10,1% di media nazionale. La Toscana si posiziona al 7° posto per percentuale di cittadini inattivi rispetto alla popolazione (46,4% rispetto al 50,1% nazionale) e per indice di deprivazione abitativa (ovvero l’indice di affollamento delle abitazioni): si segnala un miglioramento per quanto riguarda il tasso di dispersione scolastica, che vede la Toscana guadagnare tre posizioni rispetto all’anno scorso e occupare ora l’11° posto (con una percentuale del 9,3% rispetto al 10,5% di media nazionale). Infine, la Regione passa dalla 13° alla 10° posizione per quanto riguarda il part-time femminile involontario (lavoratrici che dichiarano di avere accettato un lavoro part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno) con il 16,4% contro il 15,6% di media italiana.

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