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1 Marzo 2022

La chiropratica per il benessere di tutto il corpo, intervista al dott. Joseph Luraschi

Agire sulla causa di un problema e non limitarsi a calmare il dolore. Questo è l’obiettivo della chiropratica che sta letteralmente esplodendo in Italia.

AGIPRESS – MILANO – Nell’immaginario comune il chiropratico è quel professionista a cui ci si rivolge per il mal di schiena, ma in realtà l’ambito di intervento riguarda tutto il corpo. Gli atleti che ne fanno uso sono tantissimi: dalla star del golf Tiger Woods alle sorelle Williams nel tennis, dagli uomini più veloci del mondo Marcel Jacobs e Usain Bolt fino alle squadre di tutti gli sport ai massimi livelli mondiali, dall’NBA al football americano, al baseball, che si sono attrezzate assumendo interi team di chiropratici nei rispettivi staff. Novak Djokovic, pluripremiato campione di tennis, è un assiduo frequentatore di chiropratici e lo stesso Michael Jordan, leggenda del basket targato USA, ha dichiarato di praticare regolarmente sedute di chiropratica ottenendo miglioramenti fisici e mentali cosଠimportanti da consentirgli di affermarsi come il miglior giocatore di tutti i tempi. Ma la chiropratica non è destinata ad un uso esclusivo degli atleti. Molte star internazionali, da Leonardo Di Caprio a Madonna, da Gisele Bundchen a Bill Murray ricorrono abitualmente a trattamenti e manipolazioni chiropratiche. Agire sulla causa di un problema e non limitarsi a calmare il dolore. Questo è l’obiettivo della chiropratica, che sta letteralmente esplodendo in Italia, anche grazie ai social media, ai feedback e al passaparola di atleti e star internazionali che raccontano la loro esperienza nei loro profili seguiti da milioni di utenti. Una vera e propria rivoluzione che ha travolto una professione che ci insegna ad affrontare i piccoli traumi della vita quotidiana.

I MOTIVI per i quali si ricorre ad un chiropratico sono svariati: dolore alla schiena, al collo e alle braccia, ma anche mal di testa, vertigini, problemi relativi al sonno e al ciclo mestruale, fino alla difficoltà a concepire, all’ansia, alla depressione e alle fobie. Insomma una disciplina a tutto tondo. Ne parliamo con Joseph Luraschi, chiropratico dei vip con sede a Milano City Life, laureato in Chiropratica all’Anglo-European College of Chiropractic (Aecc) di Bournemouth, in Inghilterra.

Qual è il paziente tipo che si rivolge ad un chiropratico? “In verità non esiste una tipologia precisa di paziente. Ognuno di noi necessita di piccole correzioni. Molti dolori sono provocati da posture scorrette, la chiropratica corregge ed educa a stare bene. Il chiropratico considera il dolore non come il problema da eliminare, ma come il sintomo di una criticità da individuare e risolvere. La mentalità generale è quella di trovare palliativi o assumere farmaci, si tendono a mascherare i sintomi o ad alleviarli nel più breve tempo possibile, spesso per mancanza di tempo e voglia di cercare la vera causa del fastidio. Qui interviene il chiropratico, mostrando al paziente ormai scoraggiato e spesso scettico, che rimuovendo le interferenze del sistema nervoso, il suo corpo ricomincia a funzionare perfettamente. Intendiamoci, è assolutamente normale e legittimo cercare scorciatoie e palliativi, magari assumendo antinfiammatori e analgesici. Dobbiamo capire però che tutto questo non è duraturo e soprattutto che non va ad intaccare la causa della problematica. Il dolore è solo il modo con cui il cervello ci comunica che nel nostro organismo c’è un problema. Alla base della chiropratica c’è una profonda conoscenza dell’anatomia umana poiché intervenendo manualmente su muscoli e ossa attraverso gli aggiustamenti chiropratici si modificano le ˜indicazioni’ mandate dal cervello.”

Il chiropratico è la persona giusta per ricercare le cause di un dolore? E come si svolge una visita? “Beh il chiropratico è sicuramente una delle figure più adatte a trovare la causa scatenante del problema e dunque del dolore, proprio perché non concentra il suo interesse sulla parte dolorante, ma su tutto il corpo e soprattutto sullo stile di vita del paziente. Spesso, infatti, a provocare il fastidio è un problema relativo ad un’altra area del corpo o magari una posizione scorretta assunta durante la giornata o nel sonno. Il lockdown poi ha sicuramente accentuato varie problematiche posturali costringendoci a postazioni improvvisate o addirittura a lavorare dal divano di casa. La prima visita consiste in una visita fisica e in un colloquio approfondito sullo stile di vita e sulle abitudini del paziente, per cui una vera e propria analisi a 360 gradi. Si prosegue poi con la manipolazione della colonna vertebrale, che permette giovamenti che coinvolgono tanto l’aspetto fisico (come dolori lombari, al collo, sciatalgie e molto altro) quanto l’aspetto psicologico. Spesso si pensa alla chiropratica come ad un’alternativa ai massaggi o alla fisioterapia, ma non è cosà¬. Possono essere complementari, ma non sostituibili.”

Lo stile di vita e la postura di una persona sono determinati dunque? “Assolutamente sà¬, confermo che la maggior parte dei dolori è determinata da noi stessi, dalle nostre abitudini posturali scorrette e da azioni che spesso neanche ci accorgiamo di mettere in atto. La chiropratica insegna a correggere questi comportamenti malsani ed educa il paziente a risolvere i suoi problemi rimodulando o correggendo le abitudini e i gesti errati. La chiropratica aiuta il corpo a guarire da solo ed è un’ottima attività di prevenzione.”

Come si riesce ad individuare la figura professionale a cui affidarsi? “Io consiglio a tutti di rivolgersi all’Associazione italiana chiropratici, che sul proprio sito pubblica un elenco di tutti i professionisti attivi in Italia ed è pronta a fornire tutte le informazioni di cui si necessita.”

La chiropratica è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità , ma nonostante la professione chiropratica risulti ufficializzata da anni grazie a una legge finanziaria del 2007 che riconosce la chiropratica come professione sanitaria di grado primario, il dott. Joseph Luraschi spiega che “a mancare è un albo, e questo vuoto a livello legislativo rende la professione non protetta e non tutelata. La laurea in chiropratica non è un corso di specializzazione aggiuntivo a quello in medicina, bensଠprevede lo stesso identico percorso accademico di un qualsiasi medico o chirurgo.” Attualmente dietro il riconoscimento della chiropratica su larga scala c’è in atto una vera e propria battaglia che passa anche attraverso strumenti come la comunicazione e le pubbliche relazioni. Di certo vi sono i milioni di pazienti che ne fanno regolarmente uso da anni e che beneficiano del suo aiuto per affrontare al meglio la vita e gli imprevisti di tutti i giorni. AGIPRESS

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