AGIPRESS – ROMA – Siamo davvero sicuri di saper guidare le nostre auto, moto, scooter, furgoni? “Nଔ, sarebbe la risposta più corretta da dare a questa domanda anche per chi ha conseguito la patente da decenni. Perché? A spiegarlo (video sotto) è Renato Leporelli, responsabile e formatore-istruttori del Centro Guida Sicura Aci-Sara (con sedi a Roma-Autodromo Piero Taruffi di Vallelunga e Lainate-Milano). “In realtà – spiega Leporelli – nessuno è preparato all’imprevisto che può capitare sulle strade. Nessuno se lo augura ovviamente ma purtroppo può succedere e sapere cosa fare, come reagire al meglio, può evitare e comunque limitare le conseguenze”. Intanto, aggiunge, ricordare e focalizzare l’importanza del rispetto delle norme del codice della strada aiuta a prevenire gli incidenti per non dire della cura che durante i corsi viene posta sui rischi legati alle distrazioni al volante. Oltre alla teoria ci sono poi anche lezioni pratiche con specifici suggerimenti per sviluppare la giusta capacità di reazione di fronte agli imprevisti. “E quello che insegniamo – sottolinea Leporelli – è proprio come affrontare gli ostacoli imprevedibili con esercizi mirati e molto efficaci grazie anche all’aiuto di appositi strumenti per la simulazione delle situazioni a rischio, che possono verificarsi nella quotidianità “.
E’ questo che spinge molte società con dipendenti che per gli spostamenti di lavoro fanno uso di veicoli aziendali a frequentare questo Centro? “Esatto. con un doppio vantaggio – gli fa eco l’ingegner Matteo Marani responsabile della sicurezza e della sostenibilità del Centro di Vallelunga _. Qui si formano lavoratori attenti alla sicurezza ma anche cittadini-automobilisti più responsabili per la propria e l’altrui incolumità “. Vallelunga, torna quindi a precisare Leporelli (che ricorda come i destinatari dei corsi possono essere però anche dei singoli privati), è in grado di offrire un percorso formativo articolato e personalizzato sulla base delle specifiche esigenze delle aziende. La formazione segue due percorsi: il ‘Safe’ e lo ‘Specialist’.
“I moduli – dice Leporelli – sono concepiti come tappe di un unico percorso di “formazione alla guida”, fruibile in più sessioni e in un periodo da concordare in base alle esigenze di budget, temporali e logistiche del cliente. Complessivamente sono 24 /28 ore di attività formativa teorica e pratica per approfondire i vari aspetti della guida, nella quale l’allievo ha tempo e modo di acquisire e far proprie nozioni, esperienze ed abilità trasferite dai nostri docenti. In casi particolari offriamo anche corsi in modalità notturna, e corsi “su misura” completamente personalizzabili per rispondere alle specifiche esigenze dei clienti”. E i privati? Perché un automobilista che guida da 40 anni dovrebbe iscriversi a un corso di Guida Sicura? “Per capire quali sono i propri limiti, conoscere il mezzo che guida ma soprattutto imparare a reagire e a controllare le situazioni critiche. In questo Centro siamo in grado di simulare con supporti tecnologici, sbandamenti, ostacoli improvvisi e altri imprevisti. Insegniamo ad affrontarli e a reagire nel modo giusto”.
Torniamo alle aziende. ” La strada è un luogo di lavoro ed il veicolo aziendale è un˜attrezzatura. I corsi di guida sicura sono lo strumento del datore di lavoro per formare ed addestrare chiunque li utilizzi. Un investimento – fa notare Gianluigi Zaccardo, responsabile del Centro Guida Sicura di Aci-Sara – sulla nostra e l’altrui sicurezza. Ogni anno qui a Vallelunga e a Lainate svolgiamo circa 10mila corsi, aziendali e non, con focus speciali per i neopatentati e per persone con disabilità . I feedback? Tutti in generale molto positivi. Chi entra qui spesso arriva convinto di non avere nulla, o quasi, da imparare. Quando esce è di sicuro un automobilista più consapevole e responsabile. Per non dire comunque dell’esperienza emozionante e coinvolgente dei nostri corsi. Provare per credere”.
I dati statistici degli incidenti, purtroppo in crescita, dimostrano che gli automobilisti alla guida si lasciano troppo spesso distrarre in particolare dall’uso dei telefonini o da altri dispositivi elettronici presenti nelle auto. “È cosi. Distrarsi, abbassare lo sguardo sullo schermo del telefonino a 40 km/h significa guidare a occhi chiusi per 100 metri, un ‘buio’ molto pericoloso. Quello è spesso lo spazio necessario per la frenata da un ostacolo imprevisto. E poi c’è da dire che anche se si guida da tanti anni va considerato che le condizioni ambientali, esterne cambiano continuamente, ecco perché i corsi di aggiornamento sono utili, anzi utilissimi. Qui, è vero, insegniamo a non farsi prendere dal panico di fronte a un imprevisto come la mancanza di aderenza degli pneumatici sull’asfalto magari per una foratura ma anche a capire quanto certe condotte siano pericolose. Evitare “l’overconfidence” è fondamentale per accrescere la consapevolezza. A beneficio di tutti gli utenti della strada”. AGIPRESS