DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

1 Febbraio 2018

L’arte accessibile anche alle persone con disabilità intellettiva al Benozzo Gozzoli con progetto “Museo per tutti”

Sia bambini sia adulti possono fruire delle opere d’arte, a disposizione una guida di lettura facilitata

AGIPRESS – CASTELFIORENTINO – Al Museo Comunale Benozzo Gozzoli – BeGo – entra a sistema Museo per tutti, che consente alle persone con disabilità intellettiva, adulti e bambini, di godere delle opere del museo di Castelfiorentino, attraverso un percorso di visita facilitato e inclusivo. Museo per tutti nasce da un’idea dall’associazione L’abilità onlus con il sostegno e il finanziamento della Fondazione De Agostini. Il progetto si propone di costruire percorsi e strumenti specifici all’interno di musei e luoghi di cultura, per consentire la completa fruizione delle opere d’arte da parte delle persone con disabilità intellettiva, sia bambini sia adulti. Dopo aver concluso la fase progettazione, di formazione del personale e di sperimentazione, il Museo Benozzo Gozzoli mette a disposizione una guida di lettura facilitata e un percorso educativo permanente, che aiuterà le persone con disabilità intellettiva a comprendere e fruire degli affreschi dell’artista fiorentino. La guida riporta in un linguaggio facilitato – Easy to read – la spiegazione di alcune delle opere d’arte ospitate nelle sale del museo. Inoltre indica con frasi semplici e brevi come muoversi all’interno del museo, come chiedere aiuto al personale e dà altre informazioni utili al visitatore. Sono stati realizzati, inoltre, materiali didattici ed educativi per facilitare la visita delle scolaresche in cui sono presenti alunni con disabilità . La guida è gratuita e può essere ritirata presso la biglietteria, oppure scaricata dal nuovo sito internet del museo – online da marzo – in modo da permettere ai visitatori e ai loro caregiver (genitori, insegnanti, accompagnatori) di familiarizzare con gli spazi del museo. “L’accessibilità a un museo non si misura solamente dalla presenza o meno di barriere architettoniche e sensoriali, ma anche dalla capacità di accogliere il pubblico con disabilità intellettiva. In quest’ottica Museo per tutti cambia il modo di vivere il museo – afferma Carlo Riva, direttore di l’abilità Onlus e responsabile del progetto Museo per tutti – consentendo a tutti i visitatori di godere della bellezza del patrimonio artistico. “Far parte del progetto sperimentale Museo per tutti, configura il BeGo a tutti gli effetti come presidio culturale attivo all’interno della propria comunità , attento alle sue esigenze e in costante ascolto nei confronti di quelle di pubblici diversi, e nello specifico delle persone con disabilità intellettiva – dichiara Serena Nocentini, direttrice del Museo BeGo -, e sono grata all’Amministrazione di Castelfiorentino da sempre sensibile a queste tematiche e a l’abilità Onlus, che ha ideato questo progetto, ha formato le educatrici e ha realizzato gli efficaci materiali didattici che resteranno al Museo. Partecipare alle due giornate di sperimentazione del percorso con gli ospiti e con gli educatori della Casa di Ventignano, condotte con la consueta competenza e sensibilità da Alice Vignoli e Stefania Bertini, mi fa con più forza ribadire che la bellezza, in questo caso figurata nei maestosi Tabernacoli di Benozzo Gozzoli, non è un valore, bensଠun’esperienza da condividere con tutti”. “Ho aderito con entusiasmo al progetto proposto dall’équipe del Museo BeGo – afferma la dott.ssa Cinzia Pieraccini referente medico della Casa di Ventignano, il centro diurno della sanità pubblica per persone con disturbo dello spettro autistico i cui ospiti hanno partecipato alle visite di sperimentazione del percorso -. Attraverso dei facilitatori anche molto semplici ma comprensibili per queste persone, con comunicazioni e indicazioni attraverso le immagini, i nostri ragazzi hanno potuto entrare in contatto con le percezioni sensoriali ed emotive espresse dalle opere che stavano osservando ed esplorando. I risultati sono stati inaspettati: vedere la partecipazione gioiosa e curiosa dei nostri ragazzi (che non è cosଠscontata) inserisce l’esperienza al Museo tra i percorsi terapeutici e di integrazione sociale della Casa di Ventignano”.

Agipress

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