DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

30 Marzo 2022

L’appello dell’attrice ucraina Anna Safroncik: “La cultura per la pace e fratellanza tra i popoli”

Arrivata in Italia a 12 anni insieme alla madre, vive ad Arezzo. Per lei la cultura rappresenta una via per la salvezza.

AGIPRESS – “C’è un elemento ben definito che può essere messo alla base di concetti come pace e fratellanza tra i popoli: quello della cultura. Possiamo dirlo: la cultura salverà il mondo. Ne ha la forza, la potenza. Soprattutto, ne ha i contenuti. Concetti che ho sempre avuto ben presenti e che oggi vengono (purtroppo) ampliati, in questo momento storico, dalle vicende che avvengono nella mia terra, l’Ucraina. Una devastazione che porta sofferenze, morte, distruzione. Che trasforma in profughi milioni di persone, il mio popolo. Non è semplice vedere, oggi, una via d’uscita a tutto questo. Ma se esiste una porta che conduce alla strada della riconciliazione, questa è – ora più che mai – la cultura, che si può porre – e rivelare – come vera e propria à ncora di salvezza. La cultura non ha confini, soprattutto quelli territoriali ed etnici. E’, oggi, vero strumento di dialogo, sul quale tornare a costruire una casa comune, in queste ore rasa al suolo ma la cui rinascita è fondamentale. Una costruzione solida, che si fonda su solidarietà e rispetto reciproco. Ecco, questi sono per me concetti imprescindibili. Valori fondamentali senza i quali è difficile, se non impossibile, costruire qualcosa di valido, concreto, duraturo. Ad oltre un mese dall’inizio di un conflitto che sta dilaniando il mondo e distruggendo vite, mi unisco al grido potente di Papa Francesco, che definisce questa guerra una follia. E rivolgo un appello al mondo della cultura, al quale anche il cinema -il mio settore- appartiene a pieno titolo. Affinché utilizzi tutta la forza dei suoi esponenti e dei suoi progetti per lanciare l’unico messaggio che oggi ha un senso: quello della pace e della fratellanza tra i popoli“. Questo l’appello dell’attrice ucraina Anna Safroncik originaria di Kiev. AGIPRESS

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