AGIPRESS – L’assemblea annuale di Italia Comfidi, la società consortile promossa da Confesercenti che opera per favorire l’accesso al credito, ha approvato il bilancio del 2023. “Il ruolo di Italia Comfidi nel sostenere le imprese si è ulteriormente rafforzato nel 2023: utile netto a 1,17 mln di euro, un totale attivo di 192,2 mln di euro, un patrimonio di 97,6 mln di euro e un indice di vigilanza del 69% (+18% su 2022). II bilancio 2023 di Italia ComFidi si chiude in crescita, confermando solidità patrimoniale e finanziaria e un modello organizzativo orientato al servizio alle imprese”, ha detto Nico Gronchi, Presidente di Italia ComFidi, nella sua relazione al bilancio.
“In questo momento le incertezze geopolitiche ed economico-finanziarie impediscono di gettare uno sguardo sereno sul futuro – spiega Nico Gronchi – ma abbiamo la piena consapevolezza che dovremo essere capaci di incardinare Italia ComFidi in un sistema di collaborazioni e sinergie operative sempre più strategiche e capaci di creare valore. Il ruolo dei confidi, delle Regioni e del mondo bancario dovrà evolvere verso nuove forme di integrazione e collaborazione, con l’obiettivo di sostenere l’economia reale e traghettare le imprese, anche più fragili, in questo difficile passaggio”.
“Lo stock complessivo di garanzie prestate si attesta intorno ai 400 mln di euro – spiega l’Amministratore Delegato di Italia Comfidi, Emilio Quattrocchi – e diminuisce grazie alle estinzioni di garanzie sussidiarie segregate e ad assorbimento. Le garanzie rilasciate da Italia ComFidi nel 2023 ammontano a 81,7 mln di euro in crescita del + 24% – sottolinea Quattrocchi – a fronte di affidamenti concessi dagli intermediari bancari e finanziari per 120,3 mln di euro”. Le operazioni di garanzia a medio lungo rappresentano il 64% del totale, erogate per due terzi a società di capitali, con importi oltre 500 mila euro solo nel 10% dei casi. La concessione di credito diretto, derivante da risorse proprie, funding attraverso CDP e legge di stabilità, ha visto un flusso di deliberato nel 2023 di circa 24 mln di euro, oltre il 75% dei quali dedicato a esigenze di liquidità. Il comparto del commercio e delle attività di alloggio e ristorazione rappresenta il 40,8% circa delle richieste.
A livello nazionale si contano circa 450 banche (erano 680 nel 2012 ), oltre 400 Fintech (alcune di dimensioni ancora molto piccole), più di 60 intermediari vigilati e una decina di soggetti che operano nel microcredito. In questo contesto, il 42% dei comuni italiani non ha sportelli bancari (dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria) e i Confidi diventano cruciali per le imprese, fornendo garanzie per i prestiti, consulenza finanziaria e risposte alle esigenze di liquidità. “Il ritorno a una nuova e più evoluta prossimità territoriale, abbinata ad una dose massiccia di nuove tecnologie – conclude Nico Gronchi – diventerà presto la vera sfida per sostenere la vitalità delle imprese italiane, consentendo loro di accedere alle risorse finanziarie necessarie, anche in contesti economici difficili”. AGIPRESS