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2 Dicembre 2014

Imu agricola e montana incostituzionale, dal Pd interrogazione per rivedere i parametri

On. Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione agricoltura annuncia un’interrogazione parlamentare

AGIPRESS – ROMA – “Rinviare al 2015 e rivedere i parametri per l’applicazione dell’Imu agricola e montana: questa tassa rischierebbe di violare i principi della Costituzione e le norme presenti nello Statuto del contribuente”: è quanto dichiara in una nota Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione agricoltura e deputato Pd, annunciando sul tema una interrogazione parlamentare.

Si ricorda che la legge numero 89 del 2014 prevede l’emanazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il dicastero dell’Agricoltura, per l’applicazione dell’Imu sui terreni. Se venissero confermati gli attuali parametri sarebbero esclusi dall’imposta i comuni sopra i 600 metri, mentre sarebbero tassati, completamente o parzialmente, i terreni situati in tutti gli altri territori. “Se venisse applicata l’Imu con queste modalità “ continua Massimo Fiorio “ sarebbe prima di tutto incostituzionale perché i principi di equità e di tassazione rispetto al reddito sanciti dalla ˜Carta’ sarebbero stravolti da una imposta che basa i presupposti di ˜marginalità ‘ solo su fattori altimetrici senza considerare, ad esempio, il contesto sociale ed economico di riferimento”. “L’Imu agricola per il 2014 “ continua “ violerebbe poi l’articolo 3, comma 2, della Legge numero 212 del 2000 (il cosiddetto “Statuto del contribuente”) che prevede che “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore”. La scadenza di ogni tipologia di Imu è infatti fissata per il 16 dicembre, e ad oggi l’apposito decreto ministeriale non è stato ancora emanato”. “La sospensione dell’Imu agricola è già stata oggetto di numerose interrogazioni di esponenti del Partito Democratico e di altre forze politiche e di un apposito ordine del giorno del Pd recentemente approvato alla Legge di Stabilità . Governo e ministeri non potranno forzare la mano contro il volere del Parlamento”.

Agipress

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