La storia della poetessa analfabeta e la sua fama fra Otto e Novecento in programma sabato 6 e domenica 7 agosto a Pian degli Ontani, sulla montagna pistoiese.
AGIPRESS – PISTOIA – Sabato 6 e domenica 7 agosto a Pian degli Ontani, sulla montagna pistoiese, è in programma il primo festival letterario dedicato alla poetessa pastora Beatrice Bugelli. La due giorni di eventi è curata dal Centro Studi Beatrice, che organizza eventi legati alla sua figura, all’ottava rima e al recupero della storia e delle tradizioni locali.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL – La manifestazione, intitolata ‘Dimmene un’altra che a questa risponda’, ha in programma, sabato alle 16, nella sede dell’associazione, l’inaugurazione del percorso audio e braille e alle 18, al Parco Beatrice, le conversazioni con David Riondino, esperto di improvvisazione e ottava rima, accompagnato dalle voci e dalle chitarre di Giuditta Scorcelletti e Maurizio Geri. Scorcelletti e Geri saranno ancora protagonisti di un recital, la domenica successiva, alle 18, in piazza dell’Acerone. In entrambe le giornate, al mattino, sono in programma percorsi di trekking e, al pomeriggio dalle 16 alle 19, saranno in funzione stand con prodotti tipici della montagna pistoiese. Tutti gli appuntamenti della manifestazione, realizzata grazie al contributo del GAL Montagnappennino e della Fondazione Caript, sono gratuiti.
BEATRICE, LA POETESSA PASTORA – Beatrice Bugelli, (1803-1885) di Pian degli Ontani è la più nota poetessa improvvisatrice dellAppennino tosco-emiliano tra Otto e Novecento. Analfabeta ma dotata di un’innata indole poetica e di grande vena creativa, trascorre la sua vita tra due piccoli villaggi della montagna pistoiese, il Conio del Melo e Pian degli Ontani. Dopo la morte della madre, accompagna, ancora giovanissima, il padre nei suoi duri lavori in Maremma. Si sposa a vent’anni con Matteo Bernardi, molto più anziano di lei, e proprio il giorno del matrimonio improvvisa la sua prima ottava, scatenando entusiasmo e stupore tra gli invitati. Da allora sarà molto spesso invitata alle feste locali e alle cerimonie e in pochi anni la sua fama varca i confini dell’Appennino Toscano. Studiosi, letterati, estimatori di poesia e curiosi la invitano ad improvvisare versi in prestigiosi salotti di Firenze, Pistoia e Bologna e in altre località minori. Cosଠincontra Niccolò Tommaseo mentre lo studioso di “poesia popolare” e poeta Giuseppe Tigri, i letterati Massimo d’Azeglio e Giuseppe Giusti, il linguista Giambattista Giuliani, vanno a trovarla a casa. I suoi canti approdano fino in Inghilterra grazie alla passione suscitata in John Ruskin dai racconti dell’americana Francesca Alexander, appassionata di canti popolari e amica di Beatrice, che ne aveva trascritto i versi durante la sua villeggiatura sulla montagna pistoiese.
PROGETTO BEATRICE – Il censimento, la registrazione audio e la conservazione dei testi della produzione poetica di Beatrice Bugelli sono gli obiettivi del “Progetto Beatrice”, che si avvale del cofinanziamento per la “riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale” della Regione Toscana e del GAL MontagnAppennino.
DAL PARCO CULTURALE AL PARCO LETTERARIO “ Nel nome della poetessa pastora è stato costituito, nel 2008, il Parco culturale “Le Parole delle Tradizioni”, una realtà che, negli intenti dei suoi promotori, ha l’ambizione di crescere e affermarsi sempre di più: il prossimo obiettivo è la sua trasformazione in parco letterario e l’adesione all’associazione dei Parchi letterari italiani.
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