AGIPRESS – Umbria sempre più capitale della moda: inaugurato il nuovo stabilimento della Cardinalini & Co. Spa (azienda produttrice di abbigliamento per importanti marchi internazionali con oltre 60 anni di esperienza) ad Acquasparta: un’area produttiva di oltre seimila metri quadri. Alla cerimonia di inaugurazione del centro di produzione che occupa centinaia di addetti ed è diretto dai fratelli Marco e Mara Cardinalini (terza generazione alla guida dell’attività di famiglia) è intervenuto anche il console generale di Francia a Roma M.Fabrice Maiolino. Nel ringraziare per l’invito la famiglia Cardinalini e le autorità presenti (compresi i rappresentanti di Louis Vuitton) il console, oltre ad augurare buon lavoro alla Cardinalini di cui Louis Vuitton detiene una partecipazione del 20%, ha sottolineato come proprio questa sinergia “dimostra che le economie italiana e francese sono molto intrecciate e integrate. Questa – ha aggiunto – è anche la prova che possiamo costruire progetti comuni e sostenerci a vicenda dal punto di vista economico, e che se lavoriamo insieme possiamo raggiungere grandi risultati. Al di là di questo esempio, vorrei ricordare che Italia e Francia rappresentano insieme il 30% della popolazione e del PIL dell’Unione Europea. Una cifra enorme! In termini di investimenti, la Francia è il primo investitore in Italia (80 miliardi di euro di investimenti nel 2022). L’Italia è il quinto Paese di destinazione. L’Italia è il quinto investitore in Francia (51 miliardi di euro). La Francia sarà il sesto Paese ospite degli investimenti italiani”. Quindi il punto sulle acquisizioni delle imprese nel periodo 2007-2020. “L’Italia – ha sottolineato ancora Maiolino -, ha acquistato delle aziende per 47 miliardi d’euro, contro i 37,8 miliardi per la Francia. L’Italia acquista più partecipazioni nelle aziende francesi di quanto facciamo noi francesi in Italia. In termini di filiali, in Italia sono presenti 2.300 filiali francesi, che rappresentano oltre 300.000 posti di lavoro. La Francia è il secondo datore di lavoro straniero in Italia dopo gli Stati Uniti, mentre le filiali italiane in Francia sono 2.000 e rappresentano 100.000 posti di lavoro. Gli investimenti francesi sostengono quindi l’occupazione in Italia, e la differenza nel numero di posti di lavoro si spiega con l’assenza di grandi gruppi di distribuzione italiani in Francia, dato che in Italia abbiamo Carrefour e Leroy-Merlin per esempio. Ma questo rende ancora più evidente il dinamismo delle piccole e medie imprese italiane. In breve, il volume degli scambi è notevole: più di 105 miliardi nel 2023 (109 miliardi nel 2022). L’Italia è il nostro quarto partner commerciale (dopo Germania, Cina e Belgio), il nostro secondo cliente e il nostro quinto fornitore (il 7% delle nostre importazioni proviene dall’Italia). La Francia è il secondo partner commerciale dell’Italia (dopo la Germania), il terzo cliente e il terzo fornitore (l’8% delle importazioni italiane proviene dalla Francia). Escludendo l’energia, la Francia ha un deficit commerciale con l’Italia di 9 miliardi nel 2023 (era 10 miliardi nel 2022). Tutto questo -ha continuato il console – per dire che le relazioni economiche bilaterali tra Italia e Francia sono molto equilibrate. I vostri investimenti in Francia sono benvenuti. Sostengono l’occupazione, come dimostra l’esempio di Trenitalia, che gestisce la linea più trafficata di Francia tra Parigi e Lione. Quindi – ha concluso – possiamo fare molto insieme su tutti i fronti, ma soprattutto su quello economico, come dimostra questa splendida inaugurazione”.
Doda Miliani
AGIPRESS