AGIPRESS – VERONA – La 125esima edizione di Fieracavalli ha deciso di puntare i riflettori sul tema della violenza sulle donne. Partendo dall’iniziativa #RidetoRise di Equiama e Silvia Villa: il progetto che vuole offrire un sostegno concreto alle donne, ragazze e bambine vittime di qualsiasi forma di violenza – non solo fisica, ma anche psicologica “ offrendo uno spazio di recupero, di rispetto e di amore per sé stesse, per supportarle nel recupero della propria autostima e forza interiore in un ambiente sicuro e non giudicante in cui poter interagire con i cavalli in sinergia e armonia. Questi straordinari animali, infatti, sono noti per la loro capacità ¯di percepire in anticipo le emozioni umane, aiutando le persone a sviluppare fiducia e gestire lo stress grazie alla comunicazione non verbale e istintiva. Presente, a sostegno del progetto anche Maria Grazia Cucinotta, già in prima linea nel sostegno alle donne con la sua associazione Vite Senza Paura, che ha dichiarato: “Il rapporto con il cavallo è meraviglioso, l’ho sperimentato io stessa e so cosa significa. È proprio per questo che ho deciso di supportare Silvia Villa e il progetto #RidetoRise, cosଠda aiutare tutte le donne che non sanno ancora come “ attraverso il cavallo “ si possa davvero guarire”.
Anche il cinema educativo è entrato a Fieracavalli con la presentazione “ sul palco dell’Arena FISE – del Trailer di un cortometraggio che vede protagonista Matilde Gioli e che racconta la storia vera di un amore tossico, curato dalla relazione speciale proprio con un cavallo, Anemos. Senza dimenticare la serata inaugurale di Fieracavalli che “ alla presenza di numerosi volti dello spettacolo “ ha accolto lo speech di Gessica Notaro, accendendo i riflettori sulla Fondazione Puzzilli e sul Progetto Agata, che prevede azioni di contrasto e aiuto concreto per le donne vittime di violenza. I fondi raccolti, infatti, vengono usati per incaricare investigatori professionisti capaci di raccogliere prove – da passare poi alle autorità competenti “ non appena si presentano i primi campanelli d’allarme, come segnalazioni di vicini o prime denunce. AGIPRESS