Tanti Sindaci con la fascia tricolore hanno manifestato compatti davanti alla sede regionale di Poste
AGIPRESS – FIRENZE – Tutti in piazza! Sotto accusa il piano di razionalizzazione di Poste spa. E cosଠquesta mattina Sindaci, organizzazioni sindacali ma anche cittadini si sono ritrovati davanti alla sede regionale di Poste Italiane in via Pellicceria a Firenze, per una manifestazione, organizzata da Anci e Uncem della Toscana, contro il piano di chiusure che in Toscana prevede da lunedଠprossimo la cancellazione di 59 uffici postali.
IL FRONTE DEL NO – “L’auspicio dopo la bella manifestazione di oggi con i Sindaci – afferma Oreste Giurlani presidente Uncem Toscana (Unione nazionale Comuni Enti Montani) in rappresentanza di oltre 160 Comuni montani della Toscana – è che ora davvero Poste faccia un passo indietro. Perchè non possiamo accettare che i territori si indeboliscano dei servizi essenziali, non possiamo accettare che Poste pensi solo agli interessi propri, e non accettiamo neanche che a pagare le spese siano sempre quei territori montani, isolati, marginali e rurali che sono meraviglie assolute ma che piano piano vengono spogliate dei servizi base come quello postale. Oggi tra l’altro – aggiunge Giurlani – è un giorno cruciale perchè il Tar si esprimerà sui ricorsi presentati da circa cinquanta Comuni, se saranno accolti la partita a quel punto si riaprirà . Ma ancora una volta vorrei sottolineare il comportamento scorretto di Poste: è deplorevole che si permetta di telefonare ai Sindaci invitando a ritirare i ricorsi in cambio di una rassicurazione sul futuro dell’ufficio postale, insomma questo è davvero troppo. A tutto questo non ci stiamo, ma è l’ora che anche il Governo in modo molto incisivo e determinante alzi la voce”. “La nostra protesta sta andando avanti su due piani: quello giuridico e quello politico” spiega Sergio Chienni, vicepresidente vicario di Anci Toscana e sindaco di Terranuova Bracciolini. Sul piano giuridico, abbiamo presentato ricorso al Tar perché riteniamo alla luce delle normative vigenti che i Comuni non siano stati adeguatamente coinvolti e che le motivazioni addotte da Poste siano generiche, non essendo stata dimostrata nello specifico la non economicità degli uffici oggetto del provvedimento di chiusura. Sul piano politico stiamo cercando di far sentire forte la nostra voce per scongiurare le chiusure. E qui stamani ne abbiamo una testimonianza concreta, con la presenza di tanti sindaci, amministratori e cittadini, che sentono fortemente l’importanza del mantenimento di questi presidi; perché la chiusura degli uffici postali toglie un solido riferimento a tanti cittadini, come ad esempio agli anziani che vi si recano a prelevare la pensione, creando problemi e difficoltà per tanti servizi”.
Agipress